Mobilitazione

Primo giorno di scuola, primo giorno di protesta per gli Studenti Medi a Genova

"Liberiamo la scuola, liberiamo il Paese", lo striscione portato da alcuni ragazzi davanti agli istituti: "Sarà un autunno caldo"

Generico settembre 2024

Genova. Questa mattina segna l’inizio dell’anno scolastico per le studentesse e gli studenti liguri, che già dal primo giorno si mobilitano per un sistema diverso da quello proposto dal governo nazionale e dai governi locali.

“Anche quest’anno – dichiara Francesco Devoti, coordinatore della Rete degli Studenti Medi della Liguria – il ritorno a scuola reca con sé le solite questioni problematiche: caro-scuola e strutture fatiscenti, trasporto pubblico inadeguato e mancanza totale di supporto psicologico nelle scuole, e quest’anno anche la grave riforma sull’autonomia differenziata, sono temi ancora troppo poco attenzionati e per i quali vogliamo ancora lottare”.

“Questo governo non ci rappresenta. Questa giunta regionale non ci rappresenta. Siamo la voce di una generazione inascoltata e non permetteremo a questo governo, ai suoi provvedimenti e alle sue riforme, di indebolire ancora di più la scuola e di picconare il diritto allo studio”, aggiunge Devoti.

La protesta verte contro i provvedimenti del governo e del ministro Valditara, con uno sguardo sull’imminente futuro della nostra regione.

“Riteniamo sia vergognoso – continua Devoti – che dopo tutte le rivendicazioni di questi anni, questo esecutivo non ci abbia dato ascolto su niente. È ora più che mai necessario riportare al centro dell’attenzione i temi della scuola. Tra quelli citati prima, non posso non menzionare anche la lotta ai PCTO e la forte richiesta studentesca per il riconoscimento dello stato di Palestina”.

“Questo sarà un autunno caldo e mobilitato e noi, studenti e studentesse, vi prenderemo parte convintamente. Lo sarà sul piano nazionale tanto quanto su quello regionale, dove auspichiamo che le forze politiche in campo, nel tentativo di sradicare il sistema di potere creato in regione dalla destra, mettano al centro il diritto allo studio. È da qui che vogliamo partire per liberare la scuola, liberare il paese, e liberare la nostra regione”, concludono.

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