Le novità

L’Università di Genova “sfida” Slow Food: un nuovo corso di laurea per i futuri professionisti dell’agroalimentare

Si tratta della triennale in Scienze e culture agroalimentari del Mediterraneo, proposto dal Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale. Le attività verranno svolte al 70% in via telematica

agroalimentare prodotti tipici

Genova. L’Università di Genova lancia la sfida a uno dei manifesti dell’enogastronomia italiana: l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in provincia di Cuneo, primo ateneo al mondo dedicato alla gastronomia nato da un’idea di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. E lo fa con un nuovo corso di laurea in Scienze e culture agroalimentari del Mediterraneo, proposto dal Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale, che ha l’obiettivo di formare i futuri professionisti del settore agroalimentare.

Il corso, una delle principali novità dell’offerta accademica per l’anno 2024/2025, ha durata triennale e ha sede fisica a Imperia, anche se di fatto le attività verranno svolte in modalità mista e a dominare sarà quella telematica (70%). Un’occasione per mettere alla prova le nuove tecnologie didattiche, da alternare a tirocini e stage aziendali. Sarà l’unica università statale del Nord Ovest in grado di formare specialisti dell’agrifood, e si inserisce nel più ampio progetto Edunext – Next Education Italia, finanziato con oltre 22 milioni di euro dal ministero dell’Università e della Ricerca, che mette in rete 35 atenei italiani e 5 istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica mettendo al centro le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione applicata all’insegnamento e all’apprendimento.

Anche i docenti non vedono l’ora mettersi alla prova con le nuove tecnologie – spiega Emanuela Drago, ricercatrice del Dicca  Con questo corso abbiamo voluto distinguerci partendo da una richiesta arrivata dal territorio. Ha molto bisogno di figure professionali e trans-disciplinari in grado di gestire il patrimonio agroalimentare anche in funzione dei cambiamenti climatici e dell’impatto che hanno sulle nostre culture. Particolare attenzione verrà data anche al concetto di ‘One Health’, di salute globale e unica, con l’obiettivo di creare diete bilanciate e concentrarsi su un invecchiamento attivo e sano”.  Le laureate e i laureati di questo corso svilupperanno dunque quelle competenze tecniche necessarie a produrre alimenti innovativi e regimi alimentari bilanciati, promuovendo il benessere individuale e collettivo in una visione olistica di promozione della salute.

Tornando a Edunext, l’obiettivo principale è la creazione di una rete interuniversitaria che promuova lo sviluppo di percorsi formativi diversificati, inclusivi e innovativi, comprendendo sia l’istruzione formale (corsi di laurea e di laurea magistrale, master) sia formati più flessibili e accessibili come i MOOCs (Massive Open Online Courses) e programmi di formazione professionale continua. “Digitalizzazione” e “Innovazione” sono dunque le parole chiave, anche se vi sarà un quartier generale al Waterfront di Levante.

Le nuove tecnologie serviranno sia ai docenti sia agli studenti, cui verranno offerte più proposte formative in modalità prevalentemente a distanza. Un modo per aumentare il numero degli iscritti e contrastare così l’invecchiamento demografico, intercettando le fasce della popolazione che avrebbero difficoltà logistiche e organizzative a seguire un corso in presenza. 

Il progetto Edunext rinforzerà quindi le competenze degli atenei tradizionali nella formazione digitale, e il contributo dell’Università di Genova saranno due nuovi corsi caratterizzati da innovatività e ispirazione ai temi della sostenibilità ambientale: uno è quello dedicato al settore agrifood, l’altro è un corso di laurea magistrale proposto dal Dipartimento di economica e interamente in lingua inglese: Management for energy and environmental transition (MEET), che ha l’obiettivo di formare i futuri manager e renderli esperti della transizione energetica ed ecologica. Grazie alle loro conoscenze nei settori dell’economia, della contabilità, della valutazione dei mercati e della regolamentazione, le laureate e i laureati di questo corso saranno professionisti altamente qualificati nella sostenibilità aziendale.

“Questo progetto è un’occasione importantissima per accrescere le competenze didattiche – ha detto Sergio Bracco, delegato all’innovazione didattica di UniGe – L’utilizzo delle tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, è un modo per rinforzare le competenze e aprire a una popolazione non più tradizionale, un neo diplomato che è disponibile a venire in presenza ma segue a distanza. L’innovazione non è quindi tecnologica, ma di metodologia didattica”.

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