Genova. Nella giornata di mercoledì 11 settembre alcuni rappresentanti della Rete Liguria, che riunisce tante associazioni e comitati, hanno incontrato, in tre momenti diversi, le forze politiche di tre degli schieramenti che si presenteranno alle prossime elezioni regionali, per contendere il governo della Regione all’amministrazione uscente.
Alle ore 12 con il centro-sinistra, presenti consiglieri e dirigenti regionali di Partito Democratico, Linea Condivisa, Azione, Possibile, Sinistra italiana, Europa Verde, Lista Sansa, Movimento Cinque Stelle. Alle ore 14,15 con Uniti per la Costituzione, presenti tre loro dirigenti. Alle 17,00 con “per l’alternativa”, presenti dirigenti e candidati di Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano, Sinistra Anticapitalista e il loro candidato presidente, Nicola Rollando.
Al centro degli incontri un documento contenente alcune proposte puntali. “Tutti hanno sottolineato che il proliferare di comitati evidenzia il fallimento della politica e molti hanno ricordato di aver agito insieme ai Comitati su molte delle cose segnalate nel documento”, dicono dalla Rete.
“Tutti si sono detti d’accordo sulla richiesta di aprire una stagione di rilancio della partecipazione democratica condividendo la forte critica rispetto al cd “Modello Genova” abusato oltre misura e che genera solo progetti di dubbia utilità, calati dall’alto sulla testa delle persone, procedure poco chiare nella scelta delle imprese, lavori con cattiva qualità nei cantieri. Tutti d’accordo, quindi, a sviluppare le proposte di leggi regionali su trasparenza e partecipazione che abbiamo richiesto. Tutti d’accordo sul ritiro delle richieste di Autonomia Differenziata avanzate dalla Regione Liguria”, continuano.
“Sul tema “infrastrutture” registriamo un’apertura da parte del centrosinistra – prosegue la nota – pur avanzando considerazioni più o meno critiche, porteranno in coalizione il tema del riesame delle opere pubbliche riconoscendo, di massima, che occorre una riflessione di merito rispetto alle opere segnalate e, più in generale, all’insieme delle istanze rappresentate dai Comitati. Gli altri due schieramenti si sono detti completamente d’accordo al riesame”.
“Per le altre richieste, pur non entrando più di tanto nel merito dei singoli argomenti – che auspichiamo per una puntuale verifica – c’è stata una sostanziale risposta positiva. Con il centro-sinistra, si è puntualizzato sul tema “rigassificatori” precisando come il problema non sia solo quello proposto dall’ex presidente Toti di fronte a Vado ligure ma anche quello già presente a Panigaglia nello spezzino che si vuole potenziare. I rappresentanti di Uniti per la Costituzione si sono detti disponibili a recepire molte delle proposte nel loro programma; si è approfondito il tema dell’energia dove, pur nella sostanziale condivisione delle proposte, si sono detti dubbiosi circa l’analisi proposta sui cambiamenti climatici”.
“I rappresentanti di “per l’alternativa” hanno dichiarato che le nostre proposte sono le loro, alludendo ad una sostanziale sovrapposizione di queste con il loro programma; ci hanno altresì segnalato una carenza di analisi, che deve arrivare dalla politica e non dai comitati, rispetto alle cause profonde dei problemi da noi segnalati. Si è approfondito il tema dello sviluppo delle aree interne dove è necessario realizzare un opportuno equilibrio tra salvaguardia e sviluppo delle zone naturali con la sviluppo sostenibile dell’attivà umana, facendo riferimento al governo dei boschi. Tutti hanno detto di voler continuare il confronto con noi”.
“Al momento, il centrosinistra ci ha proposto un incontro con il loro candidato presidente Andrea Orlando, e da lì vedremo come sciogliere la riserva espressa sul tema infrastrutture. In ogni caso, ribadiamo, che chiunque ci sarà al governo della Regione Liguria, il nostro lavoro non cambierà: sarà sempre una puntale, forte e intransigente azione per la salvaguardia dei nostri territori e delle persone che ci vivono. Non faremo sconti a nessuno”, concludono dalla Rete Ligure dei comitati.