Genova. “In Sardegna abbiamo vinto non solo perché Alessandra Todde è bravissima, ma anche perché il progetto costruito era serio e credibile. Non è stato un progetto al quale hanno partecipato tutti, ma è risultato credibile e quindi ha vinto, magari avvicinando una parte di quel 50% di cittadini che non votano più“. Lo dichiara il senatore del M5S Luca Pirondini dopo la rumorosa uscita dei candidati di Italia Viva (e relativa lista che li conteneva) dalla coalizione di centrosinistra che sostiene Andrea Orlando.
“In Liguria, il M5S ha fatto una promessa e l’ha mantenuta – prosegue Pirondini -. Potevamo correre con il padre del Jobs act che ha precarizzato il lavoro? Potevamo correre con chi prende soldi dall’Arabia Saudita mentre noi vogliamo separare politica e affari? Potevamo correre con chi fa finta di fare opposizione alla Meloni ma poi vota tutte le porcherie che il Governo propone sulla giustizia? Potevamo correre con chi sostiene Bucci in Comune e poi vorrebbe in Regione stare dalla parte opposta contemporaneamente? No. Abbiamo fatto una promessa e l’abbiamo mantenuta. Ora diamo tutti noi stessi per vincere e creare una stagione nuova rispetto all’epoca delle decisioni prese sugli yacht”.
La rottura si è consumata a livello nazionale dopo pressioni di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, nonostante le trattative portate avanti da Orlando in primis, dal Pd e da Azione. Lo stesso Pirondini, in presenza del candidato presidente, aveva detto un sostanziale “sì” ai candidati centristi purché non ci fosse il simbolo di Italia Viva.
E così era successo, arrivando a formare una lista chiamata Riformisti uniti per la Liguria che includeva pure esponenti di +Europa e Psi. Ma, al momento di ufficializzare le candidature, il M5s ha posto il veto sui nomi di alcuni renziani facendo saltare il banco. “Possiamo rinunciare alle poltrone ma non rinunceremo mai alla dignità. Siamo disponibili a fare gli accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi”, le parole scritte due giorni fa dalla coordinatrice nazionale di Italia Viva, Raffaella Paita. Nel frattempo anche l’ala più radicale della coalizione, rappresentata da Ferruccio Sansa e Gianni Pastorino, aveva manovrato per tagliare fuori il partito di Renzi.
Ormai è scaduto il tempo per entrare nella coalizione di centrodestra. Ma ieri Marco Bucci ha teso la mano a Italia Viva auspicando l’appoggio politico esterno alla sua candidatura: “La porta è aperta senza condizioni, senza Movimento Cinque Stelle, senza Conte, senza chiedere cose impossibili”. Nella maggioranza di Tursi quelli che erano renziani ormai sono tutti “ex”, eccetto Arianna Viscogliosi (ex assessora in quota Forza Italia, poi consigliera di Vince Genova) che si è ricollocata nel gruppo misto.
Pirondini conclude con un post scriptum eloquente: “Bucci ha già detto che vorrebbe che Renzi corresse con lui. Anche noi!“.
“Apprendiamo del grande tradimento avvenuto nella notte ai danni dei valori di +Europa e di tutti i gruppi che l’hanno sostenuta, che conferma i partiti del no come partiti antidemocratici che escludono chi non segue la dottrina imposta da Orlando – commenta Federico Barbieri, di Orgoglio Liguria -. Da ex coordinatore di +Europa Genova non posso che esprimere la mia totale solidarietà al coordinatore regionale Mauro Gradi, al quale dico pubblicamente che Orgoglio Liguria è per tutti loro una casa pronta ad accogliere gli esponenti di una grande realtà politica per il nostro paese, con l’augurio di poter costruire insieme il vero programma riformista per la Regione Liguria”.