Colpo di scena

Regionali, Bucci pronto a candidarsi presidente per il centrodestra: entro oggi la risposta

Sembrava una "pazza idea" ma nelle ultime ore l'ipotesi ha preso concretezza. Salvini in serata: "Chiudiamo domani, sarà una sorpresa". Il sindaco ha chiesto ventiquattr'ore di tempo

marco bucci

Genova. Entro oggi, mercoledì 11 settembre, il sindaco di Genova Marco Bucci scioglierà le riserve sulla proposta di candidatura alla presidenza della Regione Liguria per il centrodestra. Dopo giorni di tentennamenti potrebbe chiudersi con un incredibile coup de théâtre la corsa della coalizione per trovare un profilo in grado di vincere le elezioni dopo le dimissioni di Giovanni Toti.

Tutto è maturato nella giornata di martedì, all’indomani dell’ennesimo vertice a vuoto tra i leader nazionali Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. Dai big romani è partito un pressing selvaggio nei confronti di Bucci, che non era mai stato seriamente sul tavolo come papabile candidato. Ai giornalisti che aspettavano un chiarimento a Palazzo Tursi il sindaco ha fornito una risposta sibillina, studiata parola per parola: “Io la campagna elettorale la faccio in ogni caso“. Non si trattava di una conferma, ma nemmeno di un rifiuto.

Ad aggiungere ulteriore pepe sul piatto è stato in serata il leader della Lega Matteo Salvini: “Domani” si chiude la partita delle regionali in Liguria, ha detto ai cronisti. A chi lo incalzava chiedendo se il candidato sarà Edoardo Rixi il ministro ha replicato sorridendo: “Sorpresa“.

Tutto, insomma, è nelle mani di Bucci. I suoi collaboratori più stretti, spiazzati a loro volta dalla rapida piega presa dagli eventi, riferiscono che “ci sta pensando molto seriamente” nonostante i pesanti problemi di salute che lo hanno indebolito negli ultimi tempi. Nei giorni scorsi, infatti, ha annunciato pubblicamente di avere concluso un ciclo di sedute di radioterapia.

Il sindaco avrebbe chiesto dunque ventiquattr’ore di tempo per valutare la proposta. Il suo sì, ça va sans dire, spariglierebbe le carte, sbloccherebbe lo stallo in cui si è arenato il centrodestra e spazzerebbe via in un colpo solo tutte le ipotesi alternative vagliate in questi giorni: il viceministro Edoardo Rixi, la deputata Ilaria Cavo, il vicesindaco Pietro Piciocchi.

Il ragionamento alla base della mossa è chiaro: la carta Bucci, oltre al sostegno scontato e compatto dell’intera coalizione, avrebbe ottime chance di vincere sull’onda dell’immagine che si è conquistato ormai in tutta la Liguria come “sindaco del fare”, interprete per antonomasia del “modello Genova” di cui il centrodestra ha fatto una bandiera nazionale.

Se gli dovesse andare male, Bucci ne uscirebbe con le ossa rotte dal punto di vista politico, ma potrebbe rimanere a Palazzo Tursi sino alla fine del mandato nel 2027, come da piani iniziali. In effetti non avrebbe alcun obbligo di dimissioni anticipate durante la campagna elettorale anche se il suo impegno su e giù per la Liguria potrebbe tenerlo lontano sia da palazzo Tursi sia dal ruolo di commissario.

In caso contrario dovrebbe dimettersi da sindaco e il Comune andrebbe a elezioni anticipate nel 2025. In quel caso la candidatura per il centrodestra toccherebbe molto probabilmente a Pietro Piciocchi, che potrebbe costituire così l’asse dei sogni (nell’ottica di Bucci), invertendo semplicemente i poli rispetto alle ipotesi disegnate nelle ultime settimane. Uno scenario su cui nessuno, fino a poche ore fa, avrebbe scommesso un euro.

L’eventualità che alla fine sia Marco Bucci il candidato del centrodestra per il “dopo Toti” ha mandato in fibrillazione entrambi gli schieramenti. C’è chi pensa che l’annuncio, in caso di risposta positiva, potrebbe arrivare già nelle prossime ore. C’è chi pensa che, alla fine, Bucci dirà di no e non solo a causa della malattia contro cui sta combattendo, ma anche per portare a termine il mandato da sindaco per cui si è preso l’impegno davanti ai genovesi.

Il nome di Bucci come possibile successore di Toti in via Fieschi era già stato fatto dalla politica nazionale all’inizio maggio, con il deflagrare della maxi inchiesta ma, in quella fase, con la malattia appena scoperta, il primo cittadino si era tirato fuori.

Che il sindaco farà “la campagna elettorale in ogni caso” non ci sono molti dubbi. Di fatto, da quando Andrea Orlando è stato decretato candidato del centrosinistra è stato Bucci a lanciare gli strali più pesanti al suo indirizzo. Senza esclusione di colpi. L’impressione è che quindi continuerà a farlo, da candidato presidente o da “primo sostenitore” di chi sarà candidato presidente.

Sullo sfondo resta un fatto: i nomi finora sul tavolo non sono stati giudicati ottimali dalla triade Meloni-Salvini-Tajani e per più di un motivo. Sia Ilaria Cavo, sia Edoardo Rixi sia Pietro Piciocchi – ma anche Carlo Bagnasco – vengono dati perdenti, dai sondaggi, nei confronti di Orlando. E soprattutto nessuno di loro aiuta a dipanare il garbuglio di equilibri tra Lega e Fdi relativamente alla “spartizione” di altre regioni, Veneto in primis.

Marco Bucci candidato metterebbe d’accordo tutti. Viene considerato ancora molto forte e con un indice di gradimento alto. Nonostante il suo nome torni nelle carte della maxi inchiesta il sindaco di Genova non è indagato. Inoltre il suo profilo è civico, quello che serve per convincere la parte moderata dell’elettorato, quella più indecisa e sulla quale la coalizione di centrosinistra sembra avere i problemi maggiori.

Certo, però, che in caso di sconfitta per il centrodestra ligure – e non solo – sarebbe un’ecatombe su tutti i fronti. Lo sgretolamento assoluto del modello Genova e del modello Liguria. Insomma, per Bucci la decisione è davvero di quelle da far tremare i polsi.

leggi anche
bucci
A sorpresa
Regionali, nel centrodestra rispunta l’ipotesi Bucci: “Io la campagna elettorale la faccio in ogni caso”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.