Genova. Passa anche da Genova la strada del “referendum cittadinanza”, un’iniziativa lanciata a livello nazionale per dimezzare da 10 a 5 anni di residenza ininterrotta il periodo di tempo necessario per gli stranieri che vogliano fare richiesta di cittadinanza italiana. Simohamed Kaabour, consigliere comunale del Pd, è uno dei depositari in Cassazione del quesito referendario e rappresentante di Idem Network, rete nazionale di amministratori locali e attivisti di origine straniera.
insieme a Presalba Lala, segretaria generale del Conngi, coordinamento nazionale nuove generazioni italiane, altro soggetto promotore del referendum in rappresentanza delle nuove generazioni con background migratorio, ha raccontato con soddisfazione il traguardo delle 500mila firme raccolte a livello nazionale.
“La legge attuale, scritta nel 1992, è stata pensata per un’Italia cambiata, oggi cresciuta, negli anni, il nostro Paese si è arricchito di persone, famiglie e storie che hanno reso l’idea di Italia ancora più eccezionale, siamo italiane e italiani, ma ancora privi del diritto di cittadinanza che ci spetta – dice Kaabour – facciamo l’esempio di un ragazzo o una ragazza che studiano in Italia e alla fine del percorso non possono fare richiesta della cittadinanza, questo preclude loro anche la possibilità di trovare lavoro in determinati enti pubblici”.
La raccolta firme del referendum è partita nel settembre 2023: “Siamo partiti per riportare questa palla in mano ai cittadini e non solo alla politica, avevamo grandi speranze ma con la preoccupazione di non farcela, si trattava di 500mila firme da raccogliere in meno di un mese, invece le nostre aspettative sono state premiate, c’è stata una grande risposta”.
Non in Liguria, forse anche per l’età media della popolazione, meno di 10mila persone hanno sottoscritto la raccolta di firme che era digitale. Ma parlando ancora di numeri, a livello nazionale, questo referendum riguarda 2,5 milioni di persone in più che avrebbero la possibilità che chiedere la cittadinanza.
“Questo è un primo passaggio, in primavera si tratterà di andare al voto – conclude Kaabour – per questo sarà importante fare un grande lavoro di sensibilizzazione”.