Genova. Si infiamma il dibattito sul degrado di Sampierdarena, esploso in questi giorni a seguito di alcuni episodi di violenza e degli appelli disperati di alcuni residenti della zona. Dopo l’annuncio da parte del Municipio della convocazione di un tavolo sulla sicurezza, arriva la replica del mondo dell’associazionismo, che replica alla risposta considerata “securitaria” delle istituzioni, allargando alla politica le responsabilità della situazione attuale.
“In primis crediamo che il tema in questione non si possa affrontare solo come un problema di sicurezza – scrive in un comunicato stampo affidato ai social la rete territoriale ‘La parte che c’è’, nata all’indomani del crollo di Ponte Morandi e che comprende tutto il mondo ‘dal basso’ di Sampierdarena, tra cui Anpi campasso, Music for Pece, Federazione sociale Usb e l’associazione Agenzia dei diritti – Ci risulta che nessuna associazione del territorio sia stata convocata tanto meno cooperative sociali, servizi sociali o sportelli per il cittadino. I fatti lo dimostrano: il degrado del quartiere non sia il problema ma la conseguenza dello stato di abbandono del territorio proprio da parte dell’amministrazione comunale”.
Una situazione che avrebbe quindi radici lontane: “Oggi paghiamo le scelte politiche di questi anni che si sono rivelate fallimentari: il taglio dei fondi ai municipi, il disinvestimento sui servizi sociali, lo stato di abbandono e incuria delle scuole. La punta di un iceberg che non può essere affrontato solo con polizia e annunci securitari. Gli stessi annunci che ritornano i occasione di ogni campagna elettorale, e che a Genova sono la parola d’ordine dal 2017. Con scarsissimi risultati. Siamo ancora in attesa dei frutti di tali annunci e di queste politiche che in maniera retorica e propagandistica hanno portato l’attuale maggioranza a speculare politicamente su Sampierdarena ma che di fatto è sparita dal giorno dopo le elezioni”
Secondo gli attivisti de La parte che c’è quello he serve al quartiere è ben diverso: “Gli interventi che Sampierdarena auspica da tempo sono gli investimenti su spazi pubblici, i servizi sociali e alla persona, le agevolazioni per organizzare eventi culturali e di partecipazione di tutti e tutte i cittadini e le cittadine del quartiere. Interventi che hanno bisogno di tempo e lavoro per generare frutti visibili. Esigiamo un maggiore coinvolgimento e auspichiamo che i soldi pubblici ,circa 30 milioni di euro, che questa amministrazione, come da sentenza del TAR, in modo improprio aveva destinato allo spostamento dei depositi chimici, vengano reinvestiti sul territorio”.
“Il tavolo del commercio è un organo ufficiale votato all’unanimità in Municipio e i cui componenti sono componenti del mondo del commercio e delle sigle di categoria – ha poi risposto il presidente del Municipio II Michele Colnaghi – Tale tavolo in questo caso verterà sul tema della sicurezza che stiamo affrontando con serietà e massimo impegno in moltissime sedi. La seduta è aperta a tutti e hanno dato l’adesione diverse cooperative, associazioni e centri servizi richiedendo di essere auditi. Nonostante tale tavolo abbia altre finalità principali e componenti sono certo il presidente di tale tavolo sarà lieto di audire tutti. Penso ci voglia una programmazione a medio e lungo termine su tutta una serie di questioni – ha poi concluso – ma al contempo sia da porre un freno immediatamente rispetto a delle criticità evidenti che si sono venute a creare in determinate zone del quartiere.”.