Impianto

Secondo crematorio a Staglieno, il Tar respinge la sospensiva chiesta dagli ambientalisti

Forza Italia "fa la pace" con la giunta Bucci. Aimé: "Ho proposto di coinvolgere Arpal per il controllo delle emissioni e l'installazione di centraline"

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Genova. I cantieri per la realizzazione del secondo forno crematorio presso il cimitero di Staglieno vanno avanti. Il Tar Liguria ha respinto la richiesta di sospensiva cautelare presentata dagli ambientalisti, in primis Italia Nostra, nell’ambito del ricorso contro la costruzione dell’impianto. L’udienza del ricorso è fissata al 29 gennaio 2025.

L’impianto, proposto e attenuto in project financing dalla cordata di aziende bergamasche guidate dalla Crezza, è stato fortemente osteggiato da comitati e associazioni come Italia Nostra e Legambiente per motivi legati alla salute pubblica. Il timore è che le emissioni possano essere nocive e la convinzione è che l’impianto esistente, gestito da Socrem, fosse sufficiente a soddisfare le esigenze di cremazione della città di Genova.

Stando alle carte del progetto, il crematorio sarà costituito da un fabbricato di un solo piano all’interno del perimetro cimiteriale di Staglieno (campi 56 e 57) e sarà articolato in due settori, di cui uno accessibile ai visitatori (ospitante, in particolare le sale per il commiato, oltre a uffici e servizi) e uno riservato agli operatori in cui trovano collocazione tre linee di cremazione e i locali accessori (locali refrigerati, celle frigorifere, servizi, spogliatoi).

Il progetto era stato presentato dal raggruppamento di imprese guidata dalla lombarda Crezza, che ha poi vinto il bando facendo valere il proprio diritto di prelazione, con un quadro economico di oltre 7 milioni di euro a fronte di una concessione di utilizzo di 23 anni che potrebbe fruttare circa 52 milioni di ricavi stimati per un impianto capace di cremare 4.500 salme all’anno.

Intanto sul tema del crematorio Forza Italia in Comune a Genova e la giunta Bucci fanno, sembra, definitivamente la pace. Questo dopo lo scontro di qualche mese fa in commissione consiliare.

Questa mattina c’è stato un incontro a palazzo Tursi tra il capogruppo di Forza Italia Paolo Aimé e il vicesindaco Pietro Piciocchi. “E’ stato un incontro positivo – dichiara Aimé, che in passato si era dichiarato contrario alla realizzazione di un secondo forno crematorio – come capogruppo di Forza Italia, anche a nome del collega consigliere Stefano Costa, ho ribadito che, su questa problematica, la nostra priorità è costituita dalla salute dei genovesi e dalla tutela dell’ambiente cittadino”.

Nessun passo indietro dalla giunta sulla volontà di far realizzare l’impianto ma rassicurazioni sul fronte dei monitoraggio “Ho proposto all’assessore – sottolinea il capogruppo azzurro – il coinvolgimento di Arpal per il controllo a camino delle emissioni e per l’installazione di centraline di rilevazione e monitoraggio permanente del potenziale inquinamento derivante dalle attività di cremazione”.

“Come gruppo di Forza Italia – conclude – ci faremo parte attiva per coinvolgere nella nostra opera di mediazione anche Socrem, un ente con 120 anni di storia tutta genovese, che di certo non può cadere nel dimenticatoio, Piciocchi mi ha espresso la sua disponibilità per venire incontro a quanto portato alla sua attenzione. Seguiremo scrupolosamente l’evoluzione della vicenda, anche per quanto riguarda l’osservanza e la vigilanza circa le prescrizioni previste dal contratto di concessione”.

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