Genova. La tutela della salute dei consumatori deve essere sempre al primo posto: con questo fondamentale valore sempre ben presente, Coldiretti e Filiera Italia si sono rivolte agli europarlamentari con una lettera volta a opporsi all’importazione di prodotti che contengano sostanze potenzialmente nocive per la salute dei cittadini, le stesse sostanze non più autorizzate in UE ormai da tempo.
Nella lettera di Coldiretti e Filiera Italia si sottolineano le tolleranze all’importazione previste dai regolamenti della Commissione, che riguarderebbero un’ampia gamma di prodotti importati da Paesi terzi, tra cui ortofrutta, cereali, piante ornamentali, legumi e prodotti di origine animale. Ma quando parliamo di tali “sostanze”, cosa intendiamo? Le sostanze attive coinvolte includono Ciproconazolo, Spirodiclofen, Benomil, Carbendazim e Tiofanato-metile, tutte vietate in Europa per ragioni di salute pubblica e tutela degli operatori agricoli.
“Abbiamo ribadito tre richieste fondamentali,” spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. “Innanzitutto, pretendiamo il ritiro dei progetti di regolamento che introducono tolleranze all’importazione per le sostanze vietate in UE; chiediamo poi di non concedere tolleranze all’importazione per i prodotti provenienti da Paesi terzi che contengono sostanze attive vietate in Europa; infine, nella lettera sottolineiamo la necessità di presentare nuovi regolamenti in linea con il principio di precauzione”.
Se la tutela dei consumatori non è al primo posto, come possiamo salvaguardare e proteggere un consumo consapevole e privo di rischi? Le sostanze vietate sono state bandite dall’UE a causa delle numerose preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza alimentare. “Eliminare dagli alimenti che entrano in Unione Europea le sostanze che internamente già abbiamo vietato per motivi legati alla salute dei consumatori,” sottolineano Boeri e Rivarossa, “rappresenta una misura essenziale per garantire che i cittadini europei non siano esposti a rischi evitabili dovuti a prodotti importati.”
Senza dimenticarsi, ovviamente, anche dell’altra annosa questione: l’introduzione di tolleranze per le sostanze vietate danneggerebbe anche gli agricoltori dell’UE, compromettendo il principio di reciprocità nel commercio internazionale. “I nostri agricoltori non possono subire concorrenza sleale. Chiediamo che si rispetti il tema della reciprocità, a tutela sia della salute dei cittadini, che della competitività degli agricoltori europei”.