Genova. Questa mattina presso il Carrefour di Sant’Agnese, nel quartiere genovese del Carmine, due lavoratori addetti alle vendite sono stati aggrediti da un cliente che ha tentato di rubare un pacco di biscotti.
“Basta con le aggressioni sul lavoro: occorre garantire sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione spesso presi di mira dalla delinquenza nei quartieri a rischio e da un disagio sociale dilagante”, così commentano Uil Liguria e Uiltucs Liguria che lanciano l’ennesimo grido di allarme alla Prefettura e alle parti datoriali.
Nello specifico, un addetto alle vendite ha assistito al tentativo di furto e, cercando di fermare il ladro, è stato aggredito brutalmente; stessa cosa è toccata in sorte ad un collega che ha cercato di difendere il primo lavoratore che stava subendo l’aggressione. Il bilancio è stato di due feriti: un addetto alle vendite con un dito rotto e l’altro con un dente fratturato.
La violenza sta dilagando nei quartieri di Genova intorno al Centro Storico ed è un dato di fatto. “Chiediamo alla Prefetto di Genova di intervenire con un tavolo sulla sicurezza della Città che coinvolga anche il sindacato per poter agire nei settori che noi consideriamo più a rischio – interviene Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria – Tuttavia, non bastano le misure prese fino a questo momento ad arginare il fenomeno, in questo contesto la politica e le istituzioni devono interagire con il mondo del sociale per lavorare sull’inclusione, il lavoro e la legalità”. Sul fronte della sicurezza interna interviene la Uiltucs: “Non ci sono guardie giurate nei negozi della grande distribuzione più piccoli, la forza lavoro è a maggioranza donna, in più con un’apertura h 24 è difficile lavorare in totale sicurezza – spiega Marco Callegari, segretario regionale Uiltucs Liguria con delega alla grande distribuzione – Carrefour e le imprese della grande distribuzione devono provvedere immediatamente alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro attraverso investimenti sui controlli e rivedendo l’orario di lavoro nei quartieri a rischio”.