Genova. “Qualcuno dovrebbe sapere che nel 2016 io non ero ancora sindaco di Genova, c’era un mio omonimo, Marco Doria, questi errori non si fanno in campagna elettorale, non si utilizzano questi argomenti in maniera strumentale e dicendo cose non vere, mi auguro che Orlando si candidi e che non si porti avanti la campagna elettorale sulle fake news“.
Così Marco Bucci, sindaco di Genova, a margine della presentazione della Millevele, torna a rivolgersi ad Andrea Orlando e lo fa inserendosi nella querelle sulla responsabilità della nomina di Paolo Emilio Signorini, arrestato nella maxi inchiesta per corruzione, alla guida dell’Autorità portuale di Genova e Savona.
Ieri era stato il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi a punzecchiare il Pd dicendo che era stato il centrosinistra a nominare Signorini: “Dopo quello che è successo nessuno può imputare la carica di Paolo Emilio Signorini al centrodestra, visto che è stato scelto per tre volte da ministri di centrosinistra”.
Orlando ha risposto con un post sui social: “Rixi dimentica di dire che la nomina fu fatta su indicazione del sindaco Bucci raccogliendo le proposte del territorio e per ottenere l’intesa vincolante della Regione, presieduta da Toti, del quale Signorini era stato segretario generale”.
La prima nomina di Signorini, da parte del dem Graziano Delrio, governo Renzi, risale al 2 dicembre 2016. E’ vero che Marco Bucci è stato eletto nel giugno 2017. Toti era già presidente della Regione Liguria. Signorini è stato poi confermato per un secondo mandato il 29 dicembre 2020 durante il governo Conte “giallorosso”, dalla ministra Paola De Micheli, sempre Pd. A quel punto però alla guida di Comune e Regione c’erano Bucci e Toti.
E’ stato il sindaco di Genova Marco Bucci, a nome dell’amministrazione che azionista di Iren, a indicare invece il nome di Signorini nel 2023 per l’incarico di amministratore delegato della multiutility, incarico da cui è stato licenziato dopo l’inchiesta. Ma nel 2016, Marco Bucci era ancora manager di Carestream Health, che aveva la sede di fronte a palazzo San Giorgio ma con l’autorità portuale aveva poco a che vedere.