Genova. “Sapete quanti whatsapp ho ricevuto oggi? 1836”. Marco Bucci scende le scale della palazzo della Città metropolitana e tiene la prima, lunga, conferenza stampa da candidato del centrodestra alle regionali della Liguria. Alla sua destra il vicesindaco Pietro Piciocchi, che avrà il compito di tenere le redini del Comune di Genova (almeno) fino al 27 e 28 ottobre. Sullo sfondo il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba e il portavoce del sindaco Federico Casabella. Dentro l’atrio del palazzo – lo si vedrà uscire durante la conferenza stampa – l’ex governatore ligure Giovanni Toti, con alcuni collaboratori legati alla fondazione Change.
Ed è proprio relativa al comitato di Toti una delle domande che vengono rivolte al sindaco-candidato dai giornalisti: “Abbiamo deciso di utilizzare solo fondi che provengono dai partiti – dichiara Marco Bucci – avremmo potuto fare anche altro, e non è escluso che torneremo a farlo, ma in questa fase ci è sembrato più semplice fare così”. Niente soldi dai privati, parrebbe quindi, né sotto forma di finanziamenti diretti né, stando alle parole di Bucci, attraverso le casse della fondazione Change. Un aspetto, quello della trasparenza, sul quale il centrosinistra aveva già iniziato a picchiare, con diverse dichiarazioni del candidato Andrea Orlando.
Durante la mezzora di conferenza stampa il candidato del centrodestra ribadisce le motivazioni che lo hanno portato a decidere di candidarsi e a contraddire le proprie stesse parole – quando a maggio aveva detto che avrebbe rispettato l’impegno preso con i genovesi – “Non ho cambiato idea, c’è soltanto il fatto che il 14 agosto 2018 dopo due ore dal crollo del ponte Morandi qualcuno disse che la città di Genova non era in ginocchio. Quando ci sono situazioni importanti chi ha la leadership deve tirarla fuori e andare avanti“.
“Ho deciso martedì sera tardi, e questa mattina prima di dire di sì ho chiesto ai medici se potevo impegnarmi, mi hanno detto che devo stare attento ma per chi fa delle cure legate al sistema immunitario come me l’adrenalina è un aiuto”. Ha raccontato che sì, la richiesta della presidente del consiglio Giorgia Meloni è stata dirimente. “La presidente del Consiglio ha avuto un pesante effetto sul sottoscritto anche perché mi ha detto delle cose molto belle, la ringrazio perché ha distinto il compito politico-istituzionale di leadership e la salute delle persone, mentre sul primo ha detto cosa voleva fare, sul secondo ha detto ti lascio decidere a te, un segnale di rispetto per le persone che è raro vedere, mi ha fatto piacere che lei l’abbia segnalato e sottoscritto”.
Sul tema delle eventuali dimissioni Marco Bucci parla chiaro. “Vincerò e il Comune resterà nelle mani del mio vicesindaco Piciocchi, ma se dovessi perdere resterò sindaco di Genova, non andrò in Regione, troveremo una persona che sia adatta a fare il capo dell’opposizione”.
La stessa cosa varrà per la Città metropolitana mentre meno chiaro è quello che succederà all’incarico da commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera e da commissario per la nuova diga: “Non abbiamo ancora approfondito questo tema, o meglio, ci sono diverse interpretazioni”.
Sul fronte della campagna elettorale, oltre alle liste dei partiti ci sarà una lista civica – “pensiamo a una sola lista”, ha detto – con il nome che probabilmente sarà Vince Liguria – “mi piace di più rispetto a Liguria Domani”, ha aggiunto Bucci. La squadra? “E’ praticamente pronta, lunedì o martedì avremo tutto più chiaro”.
L’unico tema non genovese è quello del rigassificatore, appena sfiorato: “Per ora non abbiamo nessuna posizione perché è tutto fermo al ministero e aspettiamo che il ministero dia indicazioni. Abbiamo due linee guida che non sono discutibili. La prima è che noi lavoriamo per l’ambiente: a Genova abbiamo fatto tantissime cose per l’ambiente e le faremo anche per la Liguria. La seconda è la riduzione del costo della vita: il gas dobbiamo pagarlo meno di adesso. Dobbiamo trovare una soluzione e la troveremo”.
Per il resto, nuove frecciate a Orlando e al Pd: “Se pensano di fare la campagna sulle fake news, come quella che i lavori sulla diga sono in ritardo, iniziano male”. Sullo sfondo, la grande narrazione del “modello Genova” contro i “signori del no”, come Bucci aveva già spiegato nel messaggio ai liguri pubblicato nel pomeriggio sui social. Dopo oltre mezzora di conferenza stampa, il suo staff lo trascina quasi via di forza: “Lasciatemi ancora qui, che mi diverto.. Sarà una campagna breve ma ci divertiremo”, dice salutando e dando appuntamento all’indomani.