Liguria. Cresce l’apprensione per i quattro alpinisti dispersi da sabato sul Monte Bianco, tra loro una donna ligure, Sara Stefanelli, che insieme all’amico e compagno di cordata Andrea Galimberti, lombardo, hanno dato l’ultimo segnale di vita a circa 4600 metri nella zona del Dôme du Goûter, sulla via normale al tetto d’Europa. Dispersi anche due alpinisti coreani che, però, non sono neppure riusciti a inviare una collocazione.
L’unica speranza di trovare ancora in vita Sara Stefanelli e Andrea Galimberti – lui alpinista esperto, con oltre 60 scalate oltre i 4000 in curriculum, lei appassionata più giovane, da qualche tempo aveva iniziato a sperimentare l’alta quota e scalate impegnative – è che i due siano riusciti a raggiungere la capanna Vallot, bivacco a 4362 metri, o che almeno siano riusciti a scavare un rifugio nella neve per ripararsi dalle condizioni meteo estreme.
La temperatura a quota 4600 questa notte è scesa a -12 gradi e da domenica sulla cima del Monte Bianco è in atto una perturbazione che impedisce agli elicotteri di prendere il volo e agli uomini del Peloton gendarmerie de haute montaigne di Chamonix di proseguire con le ricerche a piedi.
A Chamonix, dove piove, sono arrivati i familiari di Sara Stefanelli e Andrea Galimberti per seguire il procedere delle operazioni di soccorsi. I telefoni cellulari dei due alpinisti dispersi risultano spenti da ore, probabilmente scarichi.
Con l’ultima “carica” e in un punto in cui c’era campo i due avevano chiamato i soccorsi dicendo che erano rimasti bloccati a circa 4.600 metri di quota e che rischiavano l’ipotermia. “Non vediamo niente, abbiamo perso l’orientamento, veniteci a prendere o diteci come scendere”, avevano detto. Avevano spiegato di essere anche finiti in un crepaccio ma di essere riusciti a uscire.