Genova. Si è svolto questa mattina davanti allo Starhotels President in Corte Lambruschini a Genova il presidio per lo sciopero del comparto del turismo proclamato a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il rinnovo del contratto collettivo nazionale e per la riapertura delle trattative con Federturismo-Aica. Sono circa un migliaio i lavoratori interessati in Liguria, principalmente dipendenti di alberghi e tour operator.
Dopo due anni di trattative iniziate nel maggio 2023, la rottura del novembre scorso e lo sciopero di dicembre 2023, il negoziato con Aica Federturismo-Confindustria (che comprende le aziende Alpitour, Accor, Ac Hotels Marriot, Bcd Travel, Cwt, Hilton, Marriot, Bluvacanze, Cisalpinatours, Clubmed, Nh Hotels e Starhotels) per il rinnovo del contratto nazionale dell’Industria Turistica s’interrompe ancora una volta per le posizioni irrispettose e irresponsabili delle parti datoriali, che continuano ad accanirsi contro le lavoratrici e i lavoratori del settore.
Le organizzazioni sindacali hanno ulteriormente chiesto di procedere rapidamente alla definizione del nuovo contratto, escludendo l’inserimento di qualsiasi elemento che potesse peggiorare le condizioni attuali.
“È l’unico contratto non ancora rinnovato in questo comparto. Stiamo parlando di aziende che hanno fatto grandi volumi di fatturato che oggi lasciano i dipendenti al palo e chiedono ulteriori sacrifici. Questo è inaccettabile”, spiega Nicola Poli, segretario generale della Filcams Cgil Liguria. “Il contratto è fermo da sei anni – ricorda Silvia Avanzino, segretaria regionale della Fisascat Cisl -. Si tratta di aziende ad alta redditività e lavoratori che spendono la maggior parte del loro tempo in questo settore con grande professionalità: parliamo di receptionist, camerieri ai piani e addetti”. Roberto Fellara, resposabile turismo della Uiltucs Liguria, denuncia: “Ci sono stipendi che mediamente non superano 1.200 euro, immaginate cosa significhi oggi col costo della vita che è schizzato. Sono lavoratori full time ai quali vengono richiesti alta flessibilità e lavoro nei giorni festivi”.
Durante il presidio è stato effettuato un volantinaggio da parte delle lavoratrici e dei lavoratori per informare la cittadinanza sulla questione. Inoltre, hanno preso parte alla mobilitazione le delegazioni delle varie province liguri.