Genova. Un centinaio di persone hanno manifestato a Brignole a partire dalle 17 per opporsi alla decisione di Comune e Aster di tagliare 15 pini secolari ritenuti a rischio crollo in base alle analisi di uno studio specializzato di Torino. L’inizio dei lavori è previsto per questa sera.
Un presidio quasi spontaneo, organizzato in poche ore da Raffaella Capponi della Rete dei comitati genovesi dopo il tavolo tecnico di stamattina a Tursi, che ha dato vita a una sorta di catena umana per proteggere simbolicamente gli alberi di viale Thaon di Revel, strada adibita a capolinea dei mezzi Amt dove l’ombra delle piante attenua la calura nei mesi estivi.
“Giù le mani dagli alberi”, “Questi alberi sono i nostri anziani! Giù le motoseghe e rispetto!”, “Il verde pubblico è di tutti, non si taglia indiscriminatamente” alcuni dei cartelli esposti. Poi esponenti delle associazioni e semplici cittadini hanno dato vita a un breve corteo lungo il perimetro dei giardini di Brignole.
“Spesso arriviamo a questi punti senza avere un minimo di preavviso e neanche spiegazioni – spiega Marco Fabbri del Circolo Nuova Ecologia -. Genova rischia di perdere il suo patrimonio naturalistico storico. L’amministrazione tende a sostituire gli alberi esistenti con piante più piccole che impegnino meno. Noi non possiamo accettarlo, bisogna cercare di preservare in tutti i modi le alberature presenti in città. Suona strano che di colpo questi alberi siano tutti da abbattere. Abbiamo presentato un esposto alla Procura per chiedere di chiarire tutta questa vicenda, a cominciare dal fatto che finora la sicurezza non è stata garantita”.
Stamattina le associazioni ambientaliste che partecipano alla consulta del verde hanno chiesto di posticipare l’intervento di un mese e hanno proposto la consulenza del dottore forestale Gian Pietro Cantiani, noto per aver salvato alcuni pini a rischio crollo, in particolare a Trieste. Ma l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente si è imposto chiamando in causa l’urgenza: “È una questione di pubblica incolumità”.
Gli operai di Aster dovrebbero entrare in azione stasera intorno alle 21.00. Le operazioni di abbattimento inizieranno dagli alberi più compromessi e in tutto dureranno una decina di giorni. In settimana però sono previsti altri presidi di protesta per tenere alta l’attenzione e chiedere un dietrofront all’amministrazione.
L’assessore Avvenente: “Li sostituiremo tutti con la stessa specie, entro inizio settembre il progetto”
“Entro inizio settembre sarà pronto il progetto di messa a dimora delle nuove alberature e sarà condiviso con la consulta del verde: saranno piantumate piante della stessa specie e in egual numero, nella stagione più opportuna per la salute delle piante stesse”. Lo annuncia in una nota l’assessore Mauro Avvenente.
“Come ho già più volte detto – prosegue – nessuno si diverte a tagliare degli alberi, ma la pubblica incolumità viene prima di tutto e non vogliamo rifare errori commessi nel passato. È proprio prendendoci questa responsabilità, seppur dolorosa, nell’interesse collettivo e a tutela dei cittadini genovesi e di tutti coloro transitano nella zona di via Thaon de Revel che sarà effettuato un intervento, di urgenza, reso inevitabile dallo stato di salute dei pini domestici, una specie arborea per altro che è molto esposta, come dimostrano le cronache quotidiane di tutta Italia, al rischio crollo, verificatosi peraltro in aprile proprio in zona Brignole”.
“Le analisi ben illustrate questa mattina, durante la riunione del tavolo del verde e della consulta, dai tecnici non solo di Aster ma anche di società terze incaricate, specializzate del settore, evidenziano l’alto rischio crollo per le prime tre piante delle 15 in totale che saranno oggetto dell’intervento già nelle prossime ore, con messa in sicurezza della zona – conferma Avvenente -. La riunione di questa mattina aveva, come anticipato, lo scopo di illustrare nel massimo della trasparenza i risultati delle analisi effettuate: i consulenti proposti dalle associazioni e comitati hanno detto chiaro e tondo di non avere la possibilità di intervenire a breve con proposte ed esami alternativi a quelli già effettuati, e che si sarebbe dovuto attendere almeno un mese, un periodo di esposizione al rischio decisamente inaccettabile”.
“Allo stato attuale delle cose, tutti gli elementi a nostra disposizione indicano che l’unica strada percorribile per queste piante, giunte a fine vita, sia il taglio, ovviamente con la sostituzione nei prossimi mesi con alberi in salute, mantenendo il saldo del verde in positivo”, conclude Avvenente.