Genova. Una folla commossa si è raccolta questa mattina presso la chiesa di san rocco di Molassana per dare l ultimo saluto a Francesco Paolo Langella, lo storico ex direttore della Biblioteca De Amicis, mancato lunedì scorso dopo una lunga malattia.
Tantissimi gli amici di una vita, i colleghi del circuito delle biblioteche genovesi e della amministrazione civica. Presenti anche i rappresentanti del comune di Genova, Mauro Avvenente, del Municipio IV media val bisagno, il presidente Maurizio Uremassi e la assessore alla cultura Angela Villani, e del consiglio comunale con Ariel Dello Strologo e del consiglio municipale Claudia Benassi.
“Sapeva parlare ai più giovani e sapeva trasmettere la passione per la cultura e i libri a tutte le persone che gli stavano intorno” ha sottolineato il sacerdote durante l’omelia, mentre una lunga fila di persone si è alternata per lasciare un ricordo e un saluto ne quaderno messo a disposizione da Asef.
“Volevo ringraziare tutte le persone che in questi anni ci sono stati vicino − ha detto la moglie Laura al termine della funzione − fino all ultimo ha continuato a fare progetti per la cultura e le biblioteche. Sempre e per sempre dalla stessa parte”.
In tanti hanno poi voluto raccontare una testimonianza commossa del proprio legame con Francesco, tra amici e collegh e colleghe. Tante le lacrime ma anche tanti i sorrisi nel ricordo di una persona attivissima, sempre sorridente, e che ha saputo allacciare legami indissolubili, attraverso le decine di progetti dedicati alla cultura, alla accessibilità della lettura, alla pedagogia: “Ci lasci una grande eredità che ora dobbiamo raccogliere”, ha ricordato la rappresentante della Aib, associazione italiana biblioteche.
E poi il ricordo dei colleghi della Biblioteca De Amicis, la sua Biblioteca: “Uomo direttore ,amico e compagno di letture, grazie Francesco ti vogliamo bene. La tua biblioteca è una comunità, chi l ha attraversato anche per poco tempo è rimasto contagiato dal tuo entusiasmo”.
Un lungo applauso, infine, ha accompagnato Francesco all’uscita della chiesa, mentre i presenti dedicavano un lungo abbraccio alla sua famiglia.