Lineamenti marcati, un sorriso smagliante, baffo e orecchino che ricordano un pirata. Un bucaniere d’area di rigore. Gennaro da Napoli, e subito la mente al talento dello scugnizzo, all’arte della scaltrezza in area di rigore. Tutino ha incendiato l’entusiasmo della Sampdoria, e domenica spegnendo il Como potrebbe addirittura accendere le luci su un possibile derby.
Oltre a ciò che salta subito all’occhio c’è di più. Per il calciatore parlano i numeri. La danza e la fede, invece, sono un aneddotto e un fatto che definiscono l’uomo.
Tre anni di danza classica da bambino, il sogno di partecipare ad Amici e saggi al San Carlo. Poi, la scelta di proseguire sulla strada del calcio. Armonia dei movimenti e precisione dell’esecuzione. Le analogie si trovano, basta volerle vedere.
La religione fa parte della vita di Tutino. Tanto da averla sulla pelle, con tatuaggi che rimandano alla fede. Tanto da aver scelto una citazione della Bibbia, che legge, come frase del suo profilo Instagram. “Tutto posso in colui che mi dà forza”. Un passaggio delle lettere di San Paolo. Lo stadio del suo Napoli, squadra in cui è cresciuto e per cui tifa, prima di diventare il Diego Armando Maradona.
Senza girarci intorno, con l’arrivo di Tutino il pensiero alla Serie A è balenato anche tra i tifosi più scettici. Nell’ultima stagione, 20 goal in 35 partite al Cosenza, dove ha ricevuto il sigillo della città. Uno score che lo ha fatto diventare il miglior realizzatore italiano tra Serie A e Serie B. Il fatto che abbia scelto la Sampdoria, tra tante altre strade, e che la Samp sia riuscita ad assicurarselo sono stati un propulsore di entusiasmo.
Punta centrale, seconda punta o all’occorrenza esterno – ruolo che però reputa meno congeniale alle sue caratteristiche – Tutino ha ottenuto una promozione in Serie A con la Salernitana. Stando ai dati del portale Transfermarkt, ha giocato 12206 minuti in Serie B, che corrispondono a 135 partite intere. In totale, 56 goal e 18 assist. In soldoni, 74 giocate decisive importanti in 135 gare. Più di una ogni due partite. Dati chiaramente elevati dalla stagione passata, visto che ci sono state anche annate poco brillanti.
Numeri mica male e che alimentano speranze blucerchiate. Colori nel destino di Tutino, visto che già nell’ormai lontano 2014, come ha ammesso lo stesso giocatore, c’era stato un tentativo della Sampdoria di portarlo a Genova. E ora, con quel sorriso non “un po’ così” ma smagliante, si aspetta solo che comincino le danze.