Genova. Una lista unitaria della sinistra su base regionale e locale con tutte le forze politiche alternative ai poli politici esistenti con un proprio candidato e una propria proposta. E’ l’idea messa in campo da Rifondazione Comunista quando mancano due mesi alle elezioni regionali in Liguria e un mese alla presentazione delle firme necessarie per le liste che non siano rappresentate in consiglio regionale.
“Una lista unitaria che abbia il no alla guerra e la proposta di un’alternativa di società al centro del programma”, dicono da Rifondazione Comunista che ha già avviato interlocuzioni con partiti come Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista. La formazione sarebbe aperta, però, anche a realtà di movimento e comitati che, ad oggi, non si riconoscono in un centrosinistra a trazione Pd e M5s.
“All’interno del perimetro politico che si verrà a delineare valuteremo la definizione del simbolo elettorale e la candidatura alla presidenza e nei collegi elettorali – si legge in una nota – arriviamo a questo appuntamento elettorale dopo le dimissioni del Presidente Toti e la conseguente caduta della sua Giunta, la cui politica ha portato enormi dissesti al territorio ligure. Le dimissioni del Presidente uscente sono state causate da una vicenda giudiziaria che lo ha posto al centro di gravissime accuse e non invece da una incalzante politica dell’opposizione consiliare, che al di là delle passerelle non ha visto, contrariamente a quanto fatto dalla sinistra di movimento insieme ai nostri compagni, l’articolarsi di azioni di coinvolgimento e mobilitazione nei quartieri e nei comitati popolari”.
Secondo Rifondazione Comunista “si apre ora uno spiraglio, non solo per battere il centrodestra, ma per sconfiggere il sistema politico affaristico che da lustri governa la Regione Liguria, occorre quindi ripartire da un efficiente sistema sanitario pubblico, dalla fine dei finanziamenti verso la sanità e la scuola privata, dalla denuncia dell’aumento delle spese militari, dal rigetto di tutte le opere inutili e devastanti che sono state presentate, dall’attuale progetto della diga, Gronda, Skymetro, funivia dei forti, traforo di Rapallo, rigassificatore di Vado Ligure e Panigaglia, attuale progetto del nodo ferroviario, Masterplan della Palmaria, per puntare sul sociale, sui trasporti pubblici, sulle opere di salvaguardia del territorio e, soprattutto, su servizi sociali (sanità, scuola, assistenza) di qualità”.
“E’ anche necessario contrapporre un altro modello di turismo rispetto all’attuale, che distrugge l’ambiente e la socialità nel nostro territorio per favorire solo il business delle grandi navi da crociera e di pochi altri. Sono questi alcuni dei temi attorno ai quali vogliamo coinvolgere quei partiti e quelle realtà che in questi anni hanno esercitato forme di conflittualità alle politiche regionali, spesso rimanendo inascoltate, a partire dal largo movimento di protesta contro il consumo di suolo e per la tutela dell’ambiente e dal movimento contro l’autonomia differenziata. E vogliamo coinvolgere il mondo pacifista con cui condividiamo l’urgenza di politiche di pace che facciano sentire una voce contro l’economia di guerra e politiche di escalation militare che ci stanno portando alla terza guerra mondiale”, conclude la nota.