Niente allarmismi

‘Psicosi’ ragno violino, l’esperto: “Tante segnalazioni dalla Liguria, ma non c’è da preoccuparsi”

Nicola Bressi, naturalista, zoologo e divulgatore, sui social analizza le foto inviate da persone preoccupate di trovarsi davanti l'ormai famigerato aracnide: "Nei caruggi decine di persone ci convivono senza neppure saperlo"

ragno violino

Genova. Dal tragico caso di Bari, dove un 23enne morso in campagna è morto per shock settico e insufficienza multiorgano, a quello di Marghera, dove una ragazza di 25 anni è finita in ospedale con una grave infezione, fortunatamente trattata in tempo. Tra i “protagonisti” dell’estate 2024 c’è anche il ragno violino, piccolo aracnide dalla caratteristica macchia sul dorso (che ricorda appunto lo strumento musicale) che nella stagione calda spesso balza agli onori delle cronache per avvistamenti e morsi. Finendo per generare una sorta di “psicosi”, quasi sempre poco utile o producente.

Morso di ragno violino, quando preoccuparsi

Un passo indietro: il ragno violino, nome scientifico Loxosceles rufescens, è, tra le specie di ragno italiane, una delle due con un veleno in grado di creare problemi di rilevanza medica. L’altro è la malmignatta, o vedova nera mediterranea, il cui veleno agisce però in modo diverso. Quello del ragno violino ha infatti un’azione citotossica, agisce disgregando i tessuti nei dintorni della zona colpita. Con il morso possono inoltre essere trasmessi batteri che peggiorano la situazione.

In alcuni soggetti e in casi particolari – bambini, anziani, fisici debilitati e persone con patologie come il diabete – il morso può causare complicanze tra cui la necrosi dei tessuti e, in alcuni rarissimi casi, avere esito fatale. Questo accade soltanto se il ragno mordendo inocula veleno (e non succede sempre, anzi, il morso è spesso ‘a secco’), e dipende sia dallo stato di salute della persona morsa sia dalla quantità di veleno inoculata.

Le case vacanza tra gli “habitat” preferiti

In Liguria il ragno violino è presente, come in gran parte delle regioni italiane. A Genova nel 2019 una ragazza di vent’anni era stata morsa dopo avere trascorso una serata ai giardini, in piena estate, e nel suo caso c’erano state conseguenze: la gamba si era gonfiata e la lesione si era infettata, rendendo necessario il ricovero in ospedale. Ma si tratta, come detto, di casi rari. E allora perché, soprattutto in estate, si torna così tanto a parlare di lui? A spiegarlo a Genova24 è Nicola Bressi, zoologo, naturalista e curatore al Museo di Storia Naturale di Trieste, che su X spesso fornisce ‘consulenze’ a persone che gli inviano foto chiedendo se hanno davanti un esemplare di ragno violino.

“Penso sia perché siamo meno vestiti ed è più facile essere morsi – dice – Il ragno violino è piccolo, non riesce a mordere oltre un normale vestito. Inoltre è sicuramente più attivo con il caldo. A questo aggiungiamo che in estate abbiamo una maggiore migrazione di esseri umani verso appartamenti in zone calde, solitamente vuote per molti mesi: le case vacanza sono tra i luoghi preferiti dai ragni violino, perché sono molto tranquille e non vengono disturbati. Moltissime delle segnalazioni che ricevo iniziano con ‘sono in vacanza e ho trovato un ragno'”.

“Nei caruggi moltissime persone ci convivono senza neanche saperlo”

La collocazione geografica ormai è ininfluente: se sino a qualche decennio fa era molto raro trovare ragni violino al Nord, l’aumento inesorabile delle temperature ha trasformato ormai tutto lo Stivale in un habitat adatto, con l’unica eccezione delle zone sub-alpine e alpine. E a Genova sono con tutta probabilità moltissime le persone che da tempo convivono con ragni violino senza saperlo e senza avere mai avuto problemi: “Ormai si sta inurbando, come già è accaduto per il piccione e il gabbiano reale – continua Bressi – è difficilissimo trovarlo in giardini e parchi, quasi tutti si trovano nelle case. E i caruggi genovesi sono un habitat ideale. Amano le case vecchie, con anfratti e pertugi in cui nascondersi. Per loro è una pacchia”.

Bressi tiene a sottolineare che a oggi sono pochissimi i casi accertati di morsi di ragno violino che hanno causato complicazioni (“La ragazza di Marghera lo è certamente, visti i sintomi puntuali e precisi”), e non esiste alcuna certezza che il morso abbia causato un decesso: “In alcuni casi gli stessi medici hanno attribuito al ragno violino le cause della morte, ma non c’è prova che sia così – continua – sappiamo che può causare problemi in persone immunodepresse o fragili, ma in adulti di sana e robusta costituzione è molto raro che si sviluppi il cosiddetto loxoscelismo. Molto dipende anche dalla quantità di veleno che viene inoculata e della sensibilità del soggetto alla tossina”.

Il morso è indolore (e spesso a secco)

“Ciò che è pericoloso – prosegue ancora il naturalista – è che il morso è indolore. Dunque non ce ne accorgiamo e non lo disinfettiamo”. Anche l’eventualità del morso però è rara: “È un ragno notturno che vive negli interstizi, se non vai a mettere il dito nel buco è difficile essere morsi, soprattutto all’esterno. Inoltre non attacca, non è per nulla aggressivo, e rifugge l’uomo: non è come le zecche o le zanzare, morde solo se messo alle strette, magari perché viene inavvertitamente schiacciato”.

Nessuna psicosi da ragno violino insomma, anche perché a rassicurare sono i numeri: “Ciò che sappiamo per certo – dice Bressi –  è che nonostante sia molto diffuso, i casi accertati di morsi sono pochissimi, molti meno di quelli di punture di api. I colleghi dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana hanno trovato ben 71 ragni violino in un’unica casa, io stesso ho dati sulla presenza di 8-9 nella stessa abitazione e gli inquilini non ne sapevano niente”. Se, comunque, si viene morsi da un ragno e se ne ha la possibilità è bene fotografarlo (vivo o morto) e poi rivolgersi per sicurezza a un Centro Antiveleni, che potrà consigliare la migliore strategia da adottare. In caso di lesione visibile inoltre sciacquarsi con acqua calda e sapone e tenere monitorata la ferita

 

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