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Piano del Verde, l’assessore Avvenente promette: “Presentato entro la fine dell’anno”

Dopo la decisione di abbattere gli alberi a Brignole le voci che chiedono uno strumento per la gestione a lungo termine del patrimonio arboreo cittadino si sono alzate con ancora più veemenza

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Genova. Il tanto atteso e richiesto Piano del Verde della città di Genova verrà presentato entro la fine dell’anno. Lo ha detto l’assessore a Manutenzioni, Decoro urbano e Centri storici del Comune di Genova, Mauro Avvenente, promettendo dunque un’accelerata all’emanazione di uno strumento indispensabile per progettare le aree verdi cittadine.

Premessa: il Piano del Verde è stato introdotto come strumento ufficiale nel 2017 dal Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico, istituito dal Ministero nel 2013. È considerato uno strumento strategico per guidare le politiche di trasformazione urbanistica locale e le conseguenti scelte delle amministrazioni in materia di verde pubblico, definendo i principi e fissando i criteri di indirizzo per la realizzazione di aree verdi pubbliche. Un aspetto estremamente importante in un periodo storico in cui il cambiamento climatico ha trasformato anche le città con clima tradizionalmente più temperato in vere e proprie fornaci per lunghi mesi.

Genova non fa eccezione, e nelle ultime settimane molto si è parlato di decisioni che sembrano andare in contrasto con la tutela e l’aumento delle aree verdi: l’abbattimento di pini secolari nella zona di Brignole, nei giardini di viale Thaon di Ravel. La decisione di procedere con il taglio, contestatissima, è stata imputata all’alto rischio cedimento degli alberi, ma al netto della motivazione le voci che chiedono un Piano del Verde per la gestione a lungo termine del patrimonio arboreo cittadino si sono alzate con ancora più veemenza. E Avvenente giovedì, sotto il sole cocente che batteva sulla distesa di cemento di piazza Caricamento, ha confermato che il documento sarebbe ormai pronto

Il collega Mario Mascia sta lavorando da mesi insieme a un’equipe di esperti – ha ricordato – il Piano del Verde parte integrante del Puc. Ritengo che entro la fine dell’anno, spero anche prima, ci saranno le condizioni per poterlo presentare in consulta del verde, al tavolo tecnico più volte convocato, in commissione e in consiglio comunale, questo per evitare che possano esserci discussioni sul fatto che non sia stata una scelta partecipata”.

“L’attenzione al verde c’è tutta – ha quindi sottolineato Avvenente – tranne quando viene certificato da parte di studi terzi, come lo Studio Verde di Torino, che ci sono piante ad alto rischio crollo. Quando soggetti preparati fanno affermazioni di questo tipo non possiamo esimerci dal tutelare la pubblica incolumità, che viene prima di tutto. Gli alberi verranno comunque rimessi a dimora, entro la prossima settimana sarà convocato il tavolo tecnico e la Consulta del verde per presentare il piano di reimpianto che sta elaborando la direzione Verde con Aster. Verrà messo a dimora lo stesso numero di alberi. Voglio ricordare che il Comune di Genova conta sul 72% di zone verdi destinate a essere implementate, pensiamo al Watefront di Levante, al bosco di piazzale Kennedy, a lungomare Canepa. Tutti impianti nuovi per dare un segnale importante di attenzione verso il tema del cambiamento climatico, sempre più urgente”.

A metà giugno il Tavolo del Verde si era riunito per illustrare le cartografie di mappatura del verde urbano esistente e previsionale, e le bozze di linee guida del nuovo Piano del Verde: “Oggi siamo in grado di rivolgere prioritariamente gli innesti di nuove alberature proprio nelle zone in cui la copertura arborea può contribuire all’eliminazione o mitigazione delle isole di calore e dell’inquinamento dell’aria – aveva detto l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia – Allo stesso tempo, abbiamo previsto di censire e provare a suggerire per una futura condivisione coi territori specifiche destinazioni dei nostri giardini pubblici, in modo tale da differenziarle e adeguarle alle concrete esigenze delle comunità di riferimento, in primis quelle che orbitano intorno agli asili e alle scuole”.

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