Genova. E’ già al lavoro il nuovo commissario straordinario per la Peste suina africana Giovanni Filippini, nominato in questi giorni al vertice della struttura commissaria dopo la rinuncia all’incarico da parte di Angelo Caputo.
Filippini è il direttore del Benessere animale presso il Ministero della Sanità ed è già stato commissario per tre anni in Sardegna dove ha eradicato totalmente dall’isola la zoonosi. Oggi però si dovrà confrontare con un contesto molto più complicato, con una epidemia che non conosce argini e che in questi giorni sembra aver passato nuovi confini regionali, con il ritrovamento di carcasse infette in Toscana e in Emilia.
Il primo passaggio di Filippini è stato l’incontro con l’assessore piemontese Paolo Bongioanni, che ha la delega al Contrasto alla Peste suina africana: “Con il dottor Filippini abbiamo concordato sull’importanza dell’utilizzo dei militari – ha dichiarato l’assessore – dei quali definiremo insieme tempi e modi d’intervento che saranno senz’altro cruciali nella stagione autunnale. Serve un sistema armonico che organizzi sul territorio ruoli e interventi del mondo venatorio”.
Il primo obiettivo è quello di isolare totalmente la zona rossa, instituendo attorno a una fascia buffer: una area franca profonda 6 chilometri entro la quale si provvederà all’eradicazione totale dei cinghiali per evitare l’ingresso o l’uscita di animali potenzialmente infetti e quindi l’espansione del contagio.