Genova. Ennesima lite tra pusher in centro storico per il controllo della piazza di spaccio, questa volta con il coinvolgimento di alcuni residenti.
Nel tardo pomeriggio di giovedì gli agenti delle volanti sono intervenuti per una segnalazione di lite in via di Sottoripa, e una volta sul posto sono stati indirizzati dai negozianti della zona verso il vicolo in cui il gruppo si era spostato. Perlustrando i vicoli, i poliziotti hanno trovato in vico del Serriglio alcune persone che, alla vista delle divise, si sono allontanate frettolosamente verso Caricamento.
In piazza Caricamento i poliziotti hanno fermato uno di loro, un 35enne, per un controllo, trovandolo in possesso di qualche grammo hashish. Nel frattempo altri due uomini hanno iniziato a inveire contro un cittadino esasperato, con un 27enne che gli ha lanciato contro una bottiglia rotta e un tavolo di plastica preso dal dehors di un bar.
I poliziotti, raggiunti dai rinforzi, hanno immediatamente bloccato il 27enne, che è stato arrestato per resistenza a pubblico Ufficiale e lesioni aggravate. Il 35enne è stato invece arrestato per con l’accusa di spaccio.
Il grido d’allarme di chi abita il centro storico: “Una polveriera, fate qualcosa”
Si tratta, come detto, dell’ennesimo episodio di questo genere che si verifica in centro storico. Le liti e le violenze tra pusher per spartirsi la piazza sono ormai all’ordine del giorno e avvengono anche in pieno giorno, davanti a residenti, turisti e titolari delle attività commerciali che cercano di resistere.
Christian Spadarotto, uno dei portavoce dei residenti e dell’area che si estende tra Pré, via Del Campo, il Ghetto e la Maddalena fino a piazza Banchi, ha di recente lanciato l’ennesimo appello sui social: “Anche quei turisti che scelgono di pernottare da queste parti scappano appena si rendono conto dello stato dei luoghi – ha denunciato nel suo post – Il centro storico di Genova è diviso in due e piazza Banchi costituisce il confine immaginario, sembrano due luoghi tra loro completamente differenti, come se appartenessero a città molto distanti tra loro. Se da un lato ci si occupa dei problemi della “mala movida”, dall’altro si fanno i conti con spaccio, aggressioni, violenza e consumo di stupefacenti”.
E se è vero che nelle ultime settimane i controlli sono aumentati da parte di tutte le forze dell’ordine, i cosiddetti ‘pattuglioni’ per molti residenti non funzionano da deterrente, ma semplicemente bloccano nell’immediatezza: “Siamo stati inascoltati – conclude Spadarotto – Col caldo poi la situazione è addirittura peggiorata. Negli ultimi mesi ho visto troppi coltelli, troppe risse, troppe bottigliate. Quando esco di casa al mattino alle 6:30 l’aerosol di crack non manca mai. Ho visto reazioni incontrollate degli abitanti esasperati: si lanciano in strada bottiglie dai piani alti. Mettetevi d’accordo: destra, sinistra, centro. Mettetevi d’accordo e trovate un modo per risolvere questo problema prima che la polveriera esploda: manca pochissimo”.