Genova. Martedì scorso, in tarda serata, il Senato ha definitivamente approvato la legge che prevede lo stanziamento degli ultimi 70 milioni necessari per completare il trasferimento agli Erzelli della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova, completando, finalmente, il grande progetto del polo tecnologico genovese.
Un passaggio importante e che potrebbe chiudere una vera e propria epopea iniziata idealmente già negli anni 90 e che nel 2006 ha visto la firma del primo accordo ufficiale tra istituzioni e Università di Genova: un formale “atto d’intenti” tra Regione Liguria e ateneo genovese per ottenere le risorse necessarie per il trasferimento della facoltà, vale a dire la punta di diamante per la creazione di quel campus tecnologico che Genova progetta e attende da decenni.
Il progetto del trasferimento, negli anni successivi, ha poi subito una serie di battute di arresto, dovute soprattutto alla resistenza dell’Ateneo di trasferire in blocco Ingegneria dall’attuale sede di Albaro. Nel frattempo, però, agli Erzelli si sono trasferite le sedi di alcune grandi aziende hi-tech, tra cui Eriksonn, Esaote, Siemens, Liguria Digitale e anche l’Istituto italiano di Tecnologia, vero fiore all’occhiello genovese nell’ambito delle tecnologie.
Solo nell’ottobre 2018, quindi 12 anni dopo il primo accordo, l’Università di Genova firma per l’acquisto dei terreni dove costruire la nuova facoltà d’ingegneria. Nei mesi scorsi poi l’affidamento dei lavori per la costruzione dei solo laboratori: per il totale e definitivo trasferimento, però, Unige chiede ulteriori finanziamenti, in virtù delle maggiori spese da sostenere. Soldi che infine sono stati sbloccato dal Decreto Infrastrutture approvato due giorni fa.
“Adesso spetta solo al Magnifico Rettore entro ottobre o novembre lanciare la gara d’appalto per un valore pari a circa 260 milioni di euro“, sottolinea Carlo Castellano, uno dei padri putativi di questo progetto e che già all’inizio degli anni 2000 aveva capitanato una cordata di imprenditori e manager liguri, riuniti nell’associazione Dixet, per fondate la società Genova High Tech finalizzata alla realizzazione del polo tecnologico. “Un passaggio importante – aggiunge Castellano – perché con la presenza dell’Università agli Erzelli si può pensare seriamente ad un campus della ricerca, dell’innovazione e della tecnologia. Ora ci sono tutti i tasselli per potare a termine questo grande progetto generativo”.
Ma l’orizzonte è ancora più ampio: “Con Alpim, Associazione ligure per i minori, abbiamo promosso il progetto del Distretto educativo dell’innovazione, che sorgerà in Val Polcevera e che vedrà come fulcro il nuovo liceo tecnologico sperimentale – aggiunge Castellano – un progetto necessario per far sì che in giovani possano avere un futuro, anche nella nostra città, fatto di lavori di qualità, di alta competenza e all’avanguardia”.
Con questo ultimo passaggio, quindi, Genova può davvero vedere realizzarsi una svolta epocale: con l’arrivo di questa ultima tranche di denaro potranno partire le gare d’appalto, la progettazione definitiva e poi la costruzione della nuova facoltà. Non ci sono più ostacoli. Tecnicamente si parla di almeno due o tre anni per vedere finalmente realizzato un grande progetto che potrebbe davvero cambiare il futuro della città e dei genovesi.