Duello

Crematorio, Socrem contro le dichiarazioni di Piciocchi: “Smentisca, pronti alle vie legali”

Dopo l'ultima infiammata commissione sul progetto del nuovo impianto, si accende lo scontro istituzionale

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Genova. Torna ad infiammarsi il dibattito politico e pubblico sul nuovo impianto di cremazione la cui costruzione è iniziata in queste settimane all’interno del Cimitero munumentale di Staglieno. Dopo l’ultima accesa commissione in Consiglio comunale, SoCrem, titolare dell’attuale impianto oggi già in funzione nello stesso cimitero, attraverso una lettera aperta chiede al vicesindaco Piciocchi di smentire e rettificare le dichiarazioni proferite in aula considerate come “danno reputazionale”, per il quale si riserva di “tutelare i propri legittimi interessi nei modi e nelle sedi giudiziarie competenti”.

La commissione a cui si fa riferimento è quella dello scorso 24 luglio, passata alla cronaca per la spaccatura, poi rientrata, di Forza Italia, il cui consigliere Paolo Aimè aveva chiesto alla maggioranza di cui fa parte di fare un passo indietro sul progetto. Nella stessa seduta, però, il vicesindaco Piciocchi aveva risposto ad alcune domande dei commissari descrivendo l’operato di Socrem con qualche ombra. Socrem, come è noto, da tempo si è spesa per alimentare il dibattito pubblico sul tema con alcuni dati che di fatto smentirebbero la necessità di un nuovo impianto, visto che i forni oggi operativi risponderebbero ampiamente alle necessità del capoluogo ligure.

“Duole rilevare che in tale sede il Sig. Vice Sindaco, Pietro Piciocchi, ha comunicato pubblicamente dati non corretti sul conto di So.Crem – si legge nella lettera – Si rende quindi necessaria una “operazione verità” a tutela dei nostri 16.000 soci e delle altre migliaia di cittadini che hanno beneficiato dei nostri servizi confermandoci stima e apprezzamento in un momento difficile dell’esistenza. So.Crem, che anche sul tema del secondo forno, come su ogni altra questione di Sua competenza, ha sempre adottato una linea di rispetto delle Istituzioni, ritiene necessario chiarire la verità dei fatti a tutela del buon nome dell’associazione che da 120 anni opera a Genova”.

I punti per i quali Socrem chiede la smentita sono sei: “Il vicesindaco ha detto che il Comunenon è mai riuscito a vedere i nostri bilanci ma nel 2022 SoCrem ha ottenuto dalla Regione Liguria l’approvazione dell’adeguamento statutario in Ente del Terzo Settore di rilevanza nazionale.
I successivi bilanci 2022 e 2023 sono stati depositati presso il RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore), sono liberamente consultabili dai cittadini, e comunque pubblicati per esteso sul sito web dell’associazione”.

“Il vicesindaco – continua la lettera dice che abbiamo otto dipendenti e incassiamo milioni di euro dal servizi. Anche in questo caso i numeri sono diversi. Socrem ha ben 15 lavoratori dipendenti tra amministrativi e operai fornisti, senza contare l’indotto delle numerose figure tecniche indispensabili per la conduzione dell’impianto. Negli ultimi anni i costi operativi sono stati resi ancor più gravosi dall’esplosione del prezzo delle materie prime (gas ed elettricità) necessarie per il funzionamento dei forni. Dall’altra parte, il Comune di Genova non ha mai adeguato – nemmeno alla gravosa spinta inflazionistica – la tariffa pubblica di servizio, ancora ferma all’ultima deliberazione del lontano 2019, già lesiva di So.Crem in quanto unilateralmente ridotta dal Comune rispetto all’anno precedente.L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti. Ed è affermazione tendenziosa, perché mette in cattiva luce l’associazione insinuando un forte “lucro” sulle cremazioni grazie ad elevati introiti e basse spese”.

Secondo Socrem sono inoltre infondate le definizioni di “obsoleto” riguardo l’impianto oggi in uso “ad oggi non c’è all’orizzonte un layout diverso da quello adottato nel nostro impianto”, e sul fatto che oggi non esista una sala del commiato. “La sala del commiato è stata chiusa durante il Covid, e nonostante le nostre richieste di poter utilizzare il tempio laico, dal comune abbiamo ricevuto un incomprensibile diniego”.

“Dice il Vice Sindaco – continua la nota – che “quando il feretro arriva nel deposito del cimitero non si sa quando verrà cremato dalla So.Crem”. L’affermazione è smentita dai fatti. La gestione temporale della cremazione non è nella libera disponibilità di So.Crem, ma è subordinata ai tempi (a volte, ai ritardi) delle autorizzazioni di competenza degli uffici pubblici preposti”.

In ultimo Socrem contesta l’affermazione per la quale “il Comune non vede la devoluzione di utili alle attività sociali”. “Nell’ultimo biennio il Bilancio Sociale depositato pubblicamente nel RUNTS comprova decine di attività formative ed informative, tra cui il rinnovato Centro Studi “Edoardo Vitale”, il ciclo di conferenze di Bioetica, il corso biennale sull’accompagnamento al fine vita “Doula”, la creazione del percorso professionalizzante del cerimoniere funebre – sottolinea nella lettera Socrem – Di molte attività ha beneficiato direttamente lo stesso Comune di Genova, tra cui il contributo per la “Settimana europea dei cimiteri”, l’esecuzione diretta di opere di manutenzione del Cimitero di Staglieno, il contributo alla costruzione del Tempio Laico, il totale rifacimento della decadente “Casa del Guardiano” con relativo ascensore aperto al pubblico, i canoni di concessione versati per i sette cinerari SoCrem sparsi per la città, e di recente la contribuzione straordinaria all’iniziativa comunale Ocean Race”

Per queste dichiarazioni, quindi Socrem chiede al vicesindaco una smentita ufficiale, riservandosi di andare per le vie legali, avendo subito, secondo la propria valutazione “un emergente danno reputazionale”.

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