Genova. Si prolungano i disagi al traffico tra la Foce e la Valbisagno dopo l’esplosione di un tubo della rete idrica avvenuta la settimana scorsa nel tunnel ferroviario di corso Sardegna. I tecnici di Iren hanno infatti deciso di sostituire completamente il tratto di conduttura interessato dal guasto, operazione piuttosto complessa che richiederà circa due settimane di lavori, secondo quanto riferisce oggi il presidente del Municipio Bassa Valbisagno Angelo Guidi.
Resta quindi chiuso al traffico il fornice centrale del sottopasso, normalmente destinato al flusso in direzione monte. I veicoli possono percorrere gli altri due fornici con una nuova distribuzione delle corsie: due verso piazza Giusti nel segmento centrale, due verso corso Torino sul lato di ponente.
Un restringimento da sei a quattro corsie che ad oggi non crea ancora particolari problemi, ma dalla prossima settimana, col rientro generalizzato alle normali attività quotidiane, il rischio ingorghi sarà dietro l’angolo in un nodo nevralgico della circolazione tra il centro città, la Valbisagno e il Levante genovese che già in condizioni normali fatica a smaltire tutto il traffico.
La decisione di cambiare l’intera conduttura dipende anche dal fatto che l’episodio dello scorso 27 agosto non è stato isolato. Il 3 ottobre 2020 lo stesso tubo – parte della dorsale principale dell’acquedotto del Brugneto che serve i quartieri orientali di Genova e il Golfo Paradiso – era esploso in galleria solo qualche metro più a sud, provocando un vasto allagamento e numerosi danni, ironia della sorte, durante una serata di allerta meteo in cui la pioggia non aveva causato pericoli.
Una settimana fa la scena si è ripetuta in pieno giorno, per fortuna in un momento in cui nessun veicolo stava transitando nel tunnel. La pressione dell’acqua ha mandato in frantumi l’asfalto aprendo una voragine e spargendo detriti a diversi metri di distanza. Facile immaginare quali sarebbero potute essere le conseguenze in un momento di traffico intenso. Anche stavolta, come quattro anni fa, un palazzo di corso Torino ha dovuto fare i conti con l’allagamento di box e cantine, parzialmente scongiurato dall’attivazione di una pompa.