Genova. La Regione Liguria e l’autorità di Sistema portuale di Genova e Savona sono le parti offese indicate dalla giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni nel processo nei confronti di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Signorini che comincerà a Genova il prossimo 5 novembre.
I due enti dovranno decidere se costituirsi o meno parti civili per ottenere un risarcimento dei danni nel caso il processo condanni anche solo uno dei tre imputati per corruzione. Le due parti offese indicate dalla giudice non escludono che altri – per esempio imprenditori o aziende che si ritengano danneggiati dai reati contestati dall’accusa – possano a loro volta chiedere di costituirsi parti civile.
Le richieste potranno essere fatte nel corso della prima udienza del processo. Nel provvedimento di 85 pagine con cui la giudice dispone il decreto di giudizio immediato sono elencati i capi di imputazione che sono per tutti la corruzione e per Toti anche quello di finanziamento illecito per gli spot ai suo comitato attraverso il maxi schermo di Maurizio Rossi che secondo l’accusa sono stati pagati da Esselunga in cambio di facilitazioni alla pratica delle realizzazione del nuovo supermercato di Sestri ponente.
Nell’elenco delle “prove” portate dall’accusa, ci sono anche due audizioni dell’ex assessora all’urbanistica Simonetta Cenci sentita come persona informata sui fatti il 17 e il 25 luglio proprio sulle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Genova relative al progetto del nuovo supermercato.
Tra gli atti allegati dall’accusa ci sono 28 informative della guardia di finanza, 35 testimoni e il lungo elenco di intercettazioni già inserito nell’ordinanza di custodia cautelare. Quello delle intercettazioni è uno degli elementi che potrebbe creare qualche rallentamento nel processo.
Oltre alle intercettazioni depositate dai pm infatti i difensori a partire da oggi possono ascoltare – in un’aula abilitata collegata con l’archivio della Procura – tutte le intercettazioni fatte dalla guardia di finanza in questi due anni e mezzo di indagini. Se le ritengono rilevanti possono chiedere ai giudici che vengano trascritte da un perito.
Questo significa probabilmente che dopo la prima udienza fissata a inizio novembre il processo potrà subire un primo stop proprio per la trascrizione delle intercettazioni. Almeno una settimana prima dell’inizio del processo inoltre le difese degli imputati dovranno depositare la loro lista testi.
L’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha già detto che a spanne porterà una ventina di testi.
Molti – sembra di capire – saranno gli imprenditori che Toti sostiene di aver legittimamente aiutato come ha fatto con Spinelli pur non ricevendo in cambio alcun finanziamento, visto che è proprio questa la principale leva su cui punterà l’ex presidente della Regione Liguria per spiegare ai giudici Roberto Cascini, Riccardo Crucioli e Valentina Vinelli di non aver asservito la propria funzione pubblica per fare gli interessi dell’’imprenditore terminalista perché lo finanziava.
Proprio oggi Spinelli, scarcerato dai domiciliari dopo 90 giorni esatti dall’arresto ha detto ai cronisti arrivati davanti alla sua lussuosa abitazione di villa Carrara: “Sono stati tre mesi terribili, ma coi i nostri avvocati chiariremo punto per punto tutto quello che è stato scritto e detto“.