Genova. Nuove accuse di corruzione per l’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e per l’ex presidente di Ente Bacini Mauro Vianello. Nel mirino dei pm è finita anche la maxi consulenza da 200mila euro che Signorini, all’epoca amministratore delegato di Iren dopo aver lasciato la guida del porto, aveva affidato nel 2023 a Vianello. È quanto emerge dagli atti depositati nel processo immediato, che partirà il 5 novembre a carico di Toti, Signorini e Spinelli.
Vianello, presidente di Ente Bacini, la società pubblica delle riparazioni navali e titolare al 54% delle quote della Santa Barbara srl, azienda che si occupa di attività anti-incendio in porto, era già accusato di aver corrotto Signorini in cambio dell’innalzamento a tavolino della tariffa oraria per chi fruisce dei servizi della stessa Santa Barbara e per questo è stato sottoposto a interdittiva.
Da quanto scoperto dalla guardia di finanza, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, già dopo poche settimane dall’inizio della collaborazione Vianello fatturò a Iren 120 mila euro, suddivisi in due tranche da 61 mila il 15 gennaio e il 28 febbraio. Per gli inquirenti, l’ex capo del porto con quella consulenza voleva in qualche modo sdebitarsi per i precedenti favori.
Luca Dal Fabbro, presidente di Iren sentito come persona informata sui fatti, aveva raccontato agli inquirenti: “Signorini disse che la consulenza a Mauro Vianello era fondamentale ma voglio precisare che si tratta di progetti molto importanti per Iren, nati parecchi anni fa e per i quali fino a quel momento Iren non aveva avuto bisogno di consulenti di quel genere”.
L’ex presidente del porto, che aveva assunto l’incarico di amministratore delegato del gruppo nell’agosto del 2023, solo due mesi dopo – il 10 ottobre – aveva ‘assoldato’ l’amico Vianello per la maxi-consulenza. “Signorini non aveva informato preventivamente il cda – ha spiegato del Fabbro – in virtù della delega che aveva come amministratore delegato e direttore generale di affidare consulenze entro i 250mila euro”.
La consulenza aveva l’obiettivo “in virtù delle competenze e delle esperienze maturate, delle attività e degli incarichi svolti sia delle relazioni sindacali, industriali e finanziarie acquisite”, della “definizione e implementazione di alcuni progetti strategici contenuti nel piano industriale tra cui a titolo esemplificativo e non esaustivo: Tmb di Scarpino, Impianto Forsu di Saliceti, Progetto di Rinnovo green dell’impianto di cogenerazione di Sampierdarena, depuratore di Chiavari”.
Alla domanda se nei sei mesi di consulenza Vianello abbia mai redatto pareri o documenti sulle attività svolte, Dal Fabbro ha detto di non averli mai visti. Una delle ipotesi è che parte dei soldi di quella consulenza dovesse essere restituita all’ex presidente dell’Autorità portuale.