Genova. Aldo Spinelli cede le quote delle sue società e mette una seria ipoteca sulla sua scarcerazione a tre mesi dall’arresto. La mossa degli avvocati di Spinelli, Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, è arrivata al termine di una riunione fiume che sarebbe durata ben 76 ore.
Dopo il no della procura all’istanza di scarcerazione dell’imprenditore ottantaquattrenne presentata martedì e che ha costretto gli avvocati a ritirare l’istanza in tutta fretta per evitare che venisse nuovamente rigettata dalla giudice Paola Faggioni, i legali si sono messi al lavoro per trovare una soluzione che potesse convincere i pm che indagano.
L’escamotage individuato consiste nella cessione dell’usufrutto in capo ad Aldo Spinelli delle quote di maggioranza delle sue società che fanno parte della holding Spininvest al figlio Roberto che già ne deteneva la proprietà. Si è trattato formalmente di una donazione tra congiunti. L’operazione è stata ritenuta sufficiente dalla Procura per dare il parere favorevole alla nuova istanza di sostituzione dei domiciliari con la misura interdittiva dalle cariche aziendali.
Il precedento no della Procura si fondava – lo ricordiamo – su quanto messo nero su bianco dal tribunale del Riesame secondo cui di fatto Aldo Spinelli anche se si era dimesso dalle cariche ai vertici delle sue aziende avrebbe potuto reiterare il reato avendo “un evidente interesse economico al buon andamento economico delle società facenti parte del gruppo imprenditoriale da lui creato” visto che Spinelli aveva appunto ” ancora importanti quote delle predette società”. Motivazione che secondo i pm ora viene ora superata dalla decisione di cedere l’usufrutto delle quote.
La parola passa ora alla giudice Paola Faggioni che dovrebbe decidere per il via libera alla scarcerazione nella giornata di lunedì. E così dopo Giovanni Toti, scarcerato ieri, anche colui che secondo l’accusa è il suo principale corruttore Aldo Spinelli potrà tornare in libertà.
Nessuna istanza è stata invece presentata per Paolo Signorini che dopo due mesi di carcere si trova ai domiciliari assistito da una delle figlie. Sempre lunedì la giudice potrebbe decidere circa la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura per Toti, Signorini e Spinelli e fissare l’udienza di inizio del processo.