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La segnalazione degli ispettori di Bankitalia ai pm: “Al Comitato Giovanni Toti versamenti sospetti”

Al centro delle segnalazioni il doppio bonifico di Europam per un totale di 190mila euro in due anni e oltre ai versamenti delle aziende di Amico e Spinelli

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Genova. Si chiama Sos, segnalazione di un’operazione bancaria sospetta che tutta una serie di figure ed enti hanno l’obbligo di segnalare nel caso ci siano anche solo sospetti “che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa” dice la legge.

Ebbene  il 16 luglio, poco prima che la Procura chiudesse le indagini che hanno portato all’emissione del decreto giudizio immediato per corruzione e finanziamento illecito nei confronti dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la guardia di finanza ha trasmesso alla Procura di Genova la segnalazione di alcune operazioni sospette arrivate dalla Uif (Unità di informazione finanziaria) di Bankitalia relative al conto del Comitato Giovanni Toti.

Si tratta come noto, del comitato creato nel 2015 per sostenere economicamente attraverso erogazioni di privati, le spese per le campagne elettorali del partito dell’ormai ex governatore Liguria a partire dalla sua prima candidatura alla presidente della Regione Liguria.

Le operazioni finite sotto la lente nella segnalazione inviata ai finanzieri il 7 giugno, come emerge dalla nota della fiamme gialle e contenuta fra i faldoni depositati per il processo che comincerà il 5 novembre, riguardano diversi bonifici. Il primo ad essere oggetto di segnalazione è quello – suddiviso di due operazioni bancarie relative agli anni 2023 e 2024 da parte dell’azienda petrolifera Europam Spa di Mario Costantino.

Si tratta di due bonifici per un totale di 190mila euro a favore del comitato Toti. Su entrambe la causale è “erogazione liberale”. Per quanto riguarda queste erogazioni, la gdf sottolinea comunque alla Procura di Genova che “dagli accertamenti effettuati, al momento non risultano elementi di interesse investigativo a carico della società Europam S.p.a”.

Altre segnalazioni riguardano invece “accrediti da parte della società Amico & Co, S.r.l., operatore di spicco nel porto di Genova, e dalla società Spinelli S.r.l., il cui titolare risulta essere l’imprenditore Aldo Spinelli, poiché – riferisce l’istituto segnalante – entrambe le società, come appreso da notizie stampa, sono state coinvolte nel procedimento penale in oggetto”. Si tratta in questo caso di bonifici di entità minore che vengono segnalati probabilmente proprio perché i titolari risultato indagati nell’inchiesta che ha portato agli arresti del 7 maggio. Sul punto, scrivono gli investigatori della finanza “con riguardo alla società Amico & Co. S.r.l. e alla società Spinelli S.r.l. sono in corso accertamenti investigativi in ordine al p.p. in oggetto, così come per i soggetti Spinelli Aldo e Amico Luigi Alberto”.

Ancora, una segnalazione riguarda passaggi di denaro su diversi conti correnti intestati all’ex presidente della Regione Liguria: “Con riferimento alle uscite del conto corrente riconducibile a Giovanni Toti, il segnalante rileva più bonifici disposti a favore di un rapporto intrattenuto dal stesso Giovanni Toti presso altri due istituti, uno per l’anno 2022 e l’altro per il biennio 2023/2024” Tutte le operazioni presentano come causale “contributo per attività politica”.  In questo caso non è escluso che si tratti di una sorta di ‘giroconto’ con cui l’ex presidente della Regione Liguria dopo aver effettuato spese per l’attività politica abbia a sua volta ritrasferito i soldi da un conto all’altro, ma su questo se lo riterrà, la Procura dopo la segnalazione di Bankitalia, potrà delegare la finanza a svolgere ulteriori accertamenti.

“Anche oggi non possiamo fare a meno di rilevare con preoccupazione la pubblicazione di notizie già divulgate e contenute nei fascicoli della inchiesta come se si trattasse di elementi nuovi – la replica dell’avvocato Stefano Savi -. Le informazioni sulle segnalazioni di operazioni sospette richieste eseguita in data 16 luglio 2024 si riferisce infatti ai medesimi contenuti già acquisiti dalle indagini con una informativa della guardia di finanza del 15 dicembre 2023 nel fascicolo definitivo. Nella stessa Informativa gli stessi investigatori chiariscono, evidentemente dopo opportuna verifica, l’utilizzo ai soli fini politici delle somme versate dal comitato, come rimborso spese, al conto di Giovanni Toti. Un conto, lo ribadiamo, dedicato alle sole spese per attività politica. Non si comprende pertanto né l’esigenza di tali segnalazioni dopo quasi 8 mesi dalla acquisizione di tali dati al fascicolo della inchiesta, né tanto meno la loro diffusione a mezzo stampa come elementi di novità non essendo tali”.

“Riteniamo non sia di aiuto alla verità e alla giustizia la continua ripetizione, vieppiù con approccio interpretativo volutamente e maliziosamente accusatorio, di elementi già noti e chiariti dagli stessi investigatori di una indagine durata oltre tre anni – prosegue Savi -. Difficile infatti comprendere l’esigenza di nuove Sos nel luglio del 2024 circa dati contabili noti agli inquirenti da 24 mesi circa e allo stesso modo difficile comprendere quale novità ciò possa portare alla conoscenza del quadro accusatorio. Auspichiamo che un atteggiamento più sereno e lineare possa accompagnare in aula un processo che tra meno di 90 giorni arriverà in aula con rito immediato e dunque indagini concluse. La duplicazione del procedimento, già di per sé assai complesso per le scelte della Procura, non può trasformarsi in una narrazione parallela e denigratoria, soprattutto per persone chiamate in causa e già dichiarate totalmente estranee alle accuse in esame delle stesse informative della guardia di finanza”.

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