Genova. Che l’estate sia uno dei periodi più difficili per chi si occupa di animali in difficoltà è ormai cosa nota: il periodo degli abbandoni, quello in cui c’è ancora, purtroppo, chi decide di liberarsi di un amico a quattro zampe nel modo più crudele e spietato per trascorrere le vacanze “senza pensieri”. L’estate 2024, però, è una delle più difficili per il canile Monte Contessa, la struttura comunale che accoglie la stragrande maggioranza dei cani e dei gatti abbandonati e recuperati sul territorio.
A lanciare un grido d’allarme, l’ennesimo, è l’associazione Una, che gestisce il canile sulle alture di Sestri Ponente e che, al 18 agosto, si trovava a gestire ben 172 cani suddivisi in 111 box. Alcuni sono in canile da lungo tempo, altri sono arrivati da poco ma con tutta probabilità condannati a restarci per caratteristiche – età, taglia o razza – che sembrano disincentivare a priori l’adozione.
“Siamo in ginocchio. Non ce la facciamo più a vedere i loro occhi dietro alle sbarre – è lo sfogo dell’associazione Una – Molti di loro sono rassegnati, altri hanno ancora la speranza di uscire presto dal canile, ma noi siamo consapevoli che forse questo non accadrà mai. Siamo al collasso. Ogni giorno entrano cani e gatti, ma le adozioni sono pochissime. Non abbiamo più posto”.
Il fatto che il canile di Genova sia molto distante da strutture problematiche, e non versi dunque in condizioni ufficialmente critiche come spesso accade per i canili del Sud Italia, si rivela un’arma a doppio taglio: “Le persone spesso preferiscono adottare altrove perché dicono che in canile a Genova i cani stanno bene – sottolineano dall’associazione – È vero, noi facciamo tutto il possibile per dare loro una qualità di vita buona, ma sta diventando sempre più difficile. Con un numero così grande di animali donare a tutti il tempo sufficiente sta diventando estremamente complesso. Dare a tutti tutto quello di cui hanno bisogno sta diventando impossibile. Lo spazio che ogni cane ha a disposizione continua a diminuire. Siamo in una situazione insostenibile. I cani non possono vivere così”.
Il problema degli spazi è una criticità non da poco, ed è stato presentato anche al Comune. A luglio, in una commissione “fiume” caratterizzata da richieste di chiarimenti, criticità e qualche tensione, si è discusso sia del nuovo bando per la gestione del canile, che dovrebbe arrivare massimo in autunno, sia dei lavori programmati grazie a due lasciti ereditari, uno da 300mila euro e uno da 99mila, che saranno tutti terminati entro la fine dell’anno.
L’aumento del numero di box è stato presentato come tema urgente, ma l’assessora comunale al Benessere Animale, Francesca Corso, aveva spiegato che per procedere sono necessari sopralluoghi per stabilire se il terreno a disposizione è sufficiente o se serva acquisirne una nuova porzione. Dopodiché andrà fatto un progetto per la realizzazione degli impianti necessari: “Bisogna trovare i fondi – aveva detto Corso – è già stata chiesta una valutazione, visto che è ritenuto necessario, e penseremo a uno stanziamento di bilancio”.
Aumentare il numero di box non risolve però il problema alla base. E cioè la necessità, per gli animali, di trovare una nuova casa definitiva e una nuova famiglia che garantisca loro la vita migliore possibile. Le adozioni però non decollano, a prescindere da età e razza: “Ci sono cani di tutte le età, ma le persone non vogliono più nemmeno i cuccioli – spiegano dall’associazione Una – ne abbiamo tre che stanno crescendo da mesi in canile. Ci sono cani di taglia piccola e medio piccola bravissimi che stanno aspettando qualcuno che li noti. Ci sono esemplari di pitbull, rottweiler, dobermann, pastore tedesco, bull terrier, dogo argentino, maremmano, bulldog. Nemmeno i cani di razza trovano casa”.
L’associazione ha quindi lanciato un appello: “Non basta che continuiamo a proporli, a pubblicizzarli, le persone non li vogliono. Non sappiamo più come fare. Vi chiediamo col cuore in mano di dare una possibilità ai nostri cani, perché non meritano di morire in un box, senza aver mai conosciuto il calore di una famiglia. Aiutateci. Aiutateli. Hanno bisogno di una casa e ne hanno bisogno adesso”.