Genova. Mentre Giovanni Toti è in missione a Roma per avviare le trattative col centrodestra e nel centrosinistra cresce l’impazienza per il lancio della candidatura di Andrea Orlando, a gettare benzina sul fuoco della politica ligure ci pensa il leader di Azione Carlo Calenda: “Non accetteremo un’agenda giustizialista – dice ad Agorà Estate – perché quel problema del porto ce l’aveva anche il Pd prima, ma è stato graziato dalla magistratura. Non ci andava solo Toti sulla barca e lo sapete benissimo“.
Parole tutt’altro che distensive nei confronti di quelli che in teoria sarebbero gli alleati, ai quali si rinfaccia il pranzo sullo yacht di Spinelli con la partecipazione dell’ex governatore Claudio Burlando e del consigliere regionale Armando Sanna. Il senatore premette infatti che “dobbiamo cercare un’alleanza e la cercheremo ovviamente partendo dalle opposizioni“, ma poi elenca i suoi veti: anzitutto il giustizialismo, ma anche “la questione delle infrastrutture, tema centrale della Liguria” che vede sinistra e M5s su posizioni molto distanti.
Frecciate che moltiplicano i dubbi sul futuro dell’area centrista in vista delle regionali. Da un lato c’è appunto Azione, che oggi in Regione siede all’opposizione tramite il veterano Sergio Rossetti, intenzionato a farsi da parte per lasciare il posto alla consigliera genovese Cristina Lodi, entrambi fuoriusciti dal Pd. Dall’altro Italia Viva, che Renzi ha riposizionato insieme al centrosinistra subito dopo le dimissioni di Toti, ma che a Genova governa insieme al centrodestra. Una contraddizione difficile da sanare senza subire perdite. Per non parlare della galassia liberale e riformista composta da Psi, +Europa, Demos e simili.
Negli ultimi giorni ha preso corpo l’ipotesi di formare un’unica lista centrista per non frammentare troppo il voto. Ma far convivere sotto un solo tetto tutte le anime che la compongono non sembra facile. Ancora una volta le parole di Calenda tendono a dividere più che a unire: “Matteo Renzi domani mattina se deve fare un’alleanza con Casa Pound fa un’alleanza con CasaPound. Il problema non è quello che fa Renzi, il problema non è quello che gli passa per l’anticamera del cervello in quel momento come una cosa utile per lui, il problema è che non ha un progetto di governo”.
Ma ancora prima delle geometrie, ad apparire inconciliabili rispetto all’estremo opposto della coalizione sono idee e programmi. La settimana scorsa l’Alleanza Verdi Sinistra invitava proprio i renziani a chiarire le loro posizioni sui temi dell’ambientalismo. L’ultimo richiamo di Calenda sulla infrastrutture mal si concilia con l’area più radicale. Una matassa che al momento non accenna a sbrogliarsi e che potrebbe certificare la prima spaccatura in seno al campo larghissimo emerso all’indomani della resa di Toti.
Anche perché nel frattempo il centrodestra spinge per ricondurre a sé quell’area politica, consapevole che anche una manciata di punti percentuali potrà diventare determinante in una partita come quella che va delineandosi. “Orlando è un candidato di sinistra, sarà una coalizione molto sbilanciata a sinistra, modello Fratoianni. C’è un ampio spazio a destra e credo ci siano molte perplessità da parte degli elettori di Renzi e Calenda ad unirsi a chi ha ritirato fuori le manette – ha commentato oggi Toti tra un incontro romano e l’altro – Noi il programma politico l’abbiamo chiaro. Credo che invece loro avranno molte difficoltà a tenere la coerenza della coalizione”.
A cavalcare le dichiarazioni di Calenda sono Ilaria Cavo e Alessandro Bozzano, coordinatrice e capogruppo in Regione della Lista Toti: “A Rossetti, che era assessore al Bilancio per il Pd con Burlando, il suo leader Calenda aveva già spiegato cosa significa essere centristi, moderati e garantisti, quando aveva smentito la sua condotta in consiglio regionale, costringendolo a non firmare la richiesta di dimissioni di Toti. Così come a Cristina Lodi ripete ogni giorno e in ogni modo che la giunta Bucci sta lavorando molto bene e merita apprezzamento, non certo la sua opposizione ostinata e contraria. Quando Pippo si sarà sufficientemente confrontato per capire la posizione del suo stesso partito, saremo lieti di spiegargli quello che abbiamo in mente per continuare a far crescere la Liguria”.