Il punto

Autonomia differenzianta, Fai Liguria: “Può essere un problema per porti e logistica, serve coordinamento tra regioni”

"Mettere a sistema, come unico asse industriale e logistico, le potenzialità enormi del nord-ovest significherebbe favorire lo sviluppo economico e ovviamente anche occupazionali"

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Genova. A fine settembre, il 25 e il 26, Liguria, Lombardia e Piemonte si confrontano a Milano su temi decisivi per l’economia industriale e portuale: intermodalità, digitalizzazione, logistica, portualità, zls, formazione. Temi che le Regioni devono affrontare insieme e coordinare le decisioni. Fai Liguria attraverso il Presidente Davide Falteri e il Segretario Generale Gianfranco Tiezzi lanciano l’appello per un coordinamento serrato e strategico per lo sviluppo concreto del Nord-Ovest.

“Sono tutti temi che connettono le economie delle tre regioni. La costruzione della diga portuale e le opere in cantiere dei tre porti liguri impongono ai tessuti industriali e logistici di integrarsi sia con infrastrutture stradali che con quelle digitali per riuscire a competere con i porti e le economie del nord Europa. Mettere a sistema, come unico asse industriale e logistico, le potenzialità enormi del nord-ovest significherebbe favorire lo sviluppo economico e ovviamente anche occupazionale.”

Il direttivo di Fai Liguria mette in chiaro la strategia operativa: “È fondamentale e prioritario condividere strategie in tema logistico, individuando insieme i nodi logistici essenziali, nel rispetto dei corridoi europei nord/sud e ovest/est. Questo significa lavorare per sviluppare l’intermodalità e quindi le ferrovie senza trascurare il ruolo essenziale che svolge e svolgerà ancora il trasporto su gomma. Significa anche accelerare l’interoperabilità dei processi logistici e i processi di digitalizzazione, tenendo conto che sono ancora poche le imprese del settore logistico digitalizzate. Ovviamente in questo scenario è necessario promuovere una grande azione di informazione e formazione che potrebbe generare decine di migliaia di nuovi occupati nel settore”.

Falteri e Tiezzi in chiusura mettono in risalto il tema delle Zone Logistiche Semplificate con un riferimento alla Lombardia: “Stupiscono le indecisioni della regione Lombardia in tema di completamento delle informazioni necessarie alla reale attivazione della Zls e la recente bozza di legge urbanistica che sembra declinare in maniera autonoma le scelte attinenti le strutture e i nodi logistici. Se è il primo segnale dell’ autonomia differenziata non può che preoccupare l’intera filiera logistica, industriale e l’intero settore portuale”.

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