Genova. Mentre entrano nel vivo in tutta la città i lavori per le nuove fermate dei quattro assi di forza, il Comune studia migliorie sul fronte più caldo del progetto, quello della Bassa Valbisagno. La zona di Marassi e le relative alture saranno attraversate da una vera rivoluzione, tanto per la viabilità quanto per la rete di trasporto pubblico, contro cui i comitati hanno raccolto nei mesi scorsi 3.200 firme.
Premessa: da Tursi non c’è alcuna intenzione di fare marcia indietro sul taglio ai percorsi delle linee collinari, ritenuto necessario per un corretto funzionamento dell’asse Centro che collegherà direttamente piazza Galileo Ferraris a Campi (o Sampierdarena, nella versione barrata) passando in corso Sardegna. Tutte le linee che oggi raggiungono Brignole o De Ferrari (37, 47, 82 e 356) saranno accorpate o comunque limitate a Marassi.
C’è però una parziale apertura, come spiega l’assessore alla Mobilità Matteo Campora: “A Quezzi stiamo valutando di mantenere due linee perché una sola potrebbe non reggere tutto il carico”. Lo studio originario prevedeva la soppressione del 47, che oggi congiunge via Pinetti a Brignole con un tortuoso percorso in zona Foce, e la limitazione dell’82 in corrispondenza del nuovo capolinea a Marassi. Alla fine il 47 potrebbe essere mantenuto e accorpato al 37, evitando così la fusione di quest’ultimo col 356 che costringerebbe a un tragitto piuttosto complicato. La nuova linea andrebbe perciò da Quezzi a piazzale Valery garantendo l’interscambio nei pressi di piazza Galileo Ferraris.
Ma il vero punto critico, fin dall’inizio della progettazione, è il passaggio dei filobus da 18 metri in corso Sardegna. La prima versione contemplava il taglio e la sostituzione di tutti gli alberi con due corsie protette al centro della strada. L’ultima variante, chiesta dal Comune per salvare i platani esistenti, prevede che i mezzi scorrano comunque sulla mezzeria, ma all’altezza di via Varese, grazie a un semaforo apposito, scambierebbero il senso di marcia per andare a percorrere “contromano” ciascuna delle due carreggiate della sezione a monte.
“Questa è la soluzione scelta, ma c’è ancora un margine di valutazione per disegnare le corsie riservate ai lati della strada”, spiega Campora. Ipotesi che non piace ai tecnici perché i bus, tra incroci e passi carrabili, troverebbero troppi ostacoli sul percorso e l’asse non sarebbe più “di forza” senza garanzia dei tempi di percorrenza. Ma quello che vorrebbe evitare l’amministrazione è la perdita di troppi posti auto: con le due corsie gialle centrali si potrebbero recuperare alcuni stalli ai margini, ma il saldo sarebbe comunque nettamente negativo.
Ed è proprio sul fronte dei parcheggi che l’assessore Campora sta cercando nuove soluzioni. Oltre ai 137 posti per i residenti di Marassi sulla piastra davanti allo stadio, oggi adibita a parcheggio di interscambio e domani convertibile a park gratuito, l’obiettivo è recuperare stalli di sosta in corso Sardegna: “Stiamo cercando di avviare una trattativa per destinare il silos del nuovo mercato ai residenti in orario notturno”, spiega l’assessore.
Si tratta di 180 posti auto coperti che potrebbero offrire una boccata d’ossigeno al quartiere, considerando che altri posteggi verrebbero eliminati nell’ultimo tratto, quello verso piazza Galileo Ferraris. I presupposti però sono tutt’altro che facili. “Quel parcheggio è concepito per avere la massima rotazione e già adesso è utilizzabile gratuitamente da tutti per due ore – risponde Enrico Ivaldi, procuratore generale della società Mercato di Corso Sardegna -. L’apertura notturna pone una questione di sicurezza e se qualcuno dovesse lasciare la macchina lì per giorni sarebbe un problema”.
Il presidente del Municipio Angelo Guidi riferisce che una piccola area di sosta potrebbe essere recuperata sul retro della chiesa di Santa Fede, sotto l’impalcato di via Ayroli. Ma anche in quel caso sorgerebbero adempimenti relativi alla sicurezza con ulteriori costi da sostenere. E non basterebbe certo a risolvere il problema.