Genova. Un blitz per posare mazzi di fiori su quanto è rimasto dei pini di Brignole, da giorni ormai al centro delle polemiche per la decisione di abbatterli. L’iniziativa è di Italia Nostra, che ha anche affisso a quanto resta dei tronchi cartelli con i versi di alcune poesie.
“Ho gridato in silenzio ma non sono riuscito a scappare”, recita uno dei manifesti, e ancora “Un albero è bello ma ancora di più ha diritto alla vita”, verso di Anton Čechov, e poi “Fiori di plumbago azzurri come il cielo che mai più potrete accarezzare”. Le foto sono state poi postate sulla pagina Facebook di Italia Nostra Genova, che ha ribattezzato l’album “Le colonne infami di Genova”.
L’associazione si è da subito schierata in prima linea contro il taglio dei 15 pini di viale Thaon Di Revel, iniziato la sera del 19 agosto tra le contestazioni di alcuni manifestanti che si sono dati appuntamento nei giardini di Brignole. Gli uomini di Aster hanno terminato le operazioni – stabilite in accordo con il Comune per “alto rischio cedimento” – nella notte tra giovedì e venerdì, lavori accompagnati da aspre polemiche e presidi organizzati quotidianamente da cittadini, attivisti e comitati e associazioni dedicate alla tutela ambientale e del paesaggio come Italia Nostra, Wwf, Nuova Ecologia.
Quanto accaduto ha rinfocolato il dibattito sul tema del verde pubblico, della prevenzione e dell’importanza di un piano strategico che possa prevenire episodi come questo. E se è vero che il Comune e Aster hanno più volte ribadito che quei pini non potevano essere salvati perché ormai definitivamente compromessi, l’iniziativa è stata accolta con enorme malumore, soprattutto davanti a quella che è apparsa come una decisione giù presa, con la notizia degli abbattimenti confermata soltanto dopo essere trapelata sulla stampa: “L’assenza di comunicazione e transenne è stato oggetto di un esposto depositato venerdì scorso dal Circolo Nuovo Ecologia: “Il gestore dell’edicola questa mattina era furioso – hanno raccontato gli attivisti – non per il pino tagliano, ma per il fatto che non era stato avvertito, né del rischio crollo né del taglio”.
Alcuni esperti inoltre hanno sottolineato come il tronco dei pini fosse del tutto sano, e come gli alberi potessero essere salvati con un’opera di consolidamento che richiederebbe tra i 2 e i 3mila euro per ogni albero. La protesta insomma non si ferma, ed è molto probabile che approdi anche in Sala Rossa non appena riprenderanno le sedute del consiglio comunale.