Abbatimento

Brignole, iniziato il taglio degli alberi. Tensione al presidio di protesta durante i lavori fotogallery

Prendono il via le operazioni che porteranno all'abbattimento di 15 pini considerati a rischio crollo. Animata la protesta di cittadini e comitati

Genova. Sono incominciate alle 22 di lunedì 19 agostole prime operazioni di taglio dei 15 pini di Brignole considerati a rischio crollo. Gli operai Aster, dopo aver transennato l’area dei giardini di fronte alla stazione, hanno iniziato a sfrondare le chiome degli alberi in quota, per poi procedere all’abbattimento dei primi tre esemplari. Sul posto un presidio di protesta ha assistito ai lavori che sono andati avanti tutta la notte.

L’intervento, secondo il Comune di Genova, si è reso necessario per questioni di sicurezza: sono considerati a rischio di cedimento e le operazioni non state posticipate nonostante la richiesta dai comitati, che questa mattina hanno proposto una contro perizia per evitare l’abbattimento. Durante le operazioni i cittadini presenti hanno accompagnato il lavoro delle motoseghe con applausi ironici e cori di protesta.

Il taglio, eseguito in notturna per sfruttare l’assenza di traffico, e si ripeterà nei prossimi giorni fino alla completa rimozione degli alberi “pericolosi”. Anche la protesta non si fermerà: la Rete dei Comitati ha lanciato l’appello per nuovi presidi già da domani pomeriggio.

Il taglio degli alberi a Brignole

La protesta contro il taglio degli alberi

Tante le persone che nel corso della serata hanno raggiunto il presidio contro il taglio degli alberi di Brignole. La protesta ha accompagnato il taglio dei primi rami, tra cori e cartelli: alcuni cittadini hanno oltrepassato le transenne posizionate dalla polizia locale, occupata a contenere lo scontento e la rabbia dei presenti. Non è mancato qualche momento di tensione, con alcuni contatti bruschi tra i manifestanti e gli agenti.

Stamattina le associazioni ambientaliste che partecipano alla consulta del verde hanno chiesto di posticipare l’intervento di un mese e hanno proposto la consulenza del dottore forestale Gian Pietro Cantiani, noto per aver salvato alcuni pini a rischio crollo, in particolare a Trieste. Ma l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente si è imposto chiamando in causa l’urgenza: “È una questione di pubblica incolumità”.

 

L’assessore Avvenente: “Li sostituiremo tutti con la stessa specie, entro inizio settembre il progetto”

Entro inizio settembre sarà pronto il progetto di messa a dimora delle nuove alberature e sarà condiviso con la consulta del verde: saranno piantumate piante della stessa specie e in egual numero, nella stagione più opportuna per la salute delle piante stesse”. Lo annuncia in una nota l’assessore Mauro Avvenente.

“Come ho già più volte detto – prosegue – nessuno si diverte a tagliare degli alberi, ma la pubblica incolumità viene prima di tutto e non vogliamo rifare errori commessi nel passato. È proprio prendendoci questa responsabilità, seppur dolorosa, nell’interesse collettivo e a tutela dei cittadini genovesi e di tutti coloro transitano nella zona di via Thaon de Revel che sarà effettuato un intervento, di urgenza, reso inevitabile dallo stato di salute dei pini domestici, una specie arborea per altro che è molto esposta, come dimostrano le cronache quotidiane di tutta Italia, al rischio crollo, verificatosi peraltro in aprile proprio in zona Brignole”.

“Le analisi ben illustrate questa mattina, durante la riunione del tavolo del verde e della consulta, dai tecnici non solo di Aster ma anche di società terze incaricate, specializzate del settore, evidenziano l’alto rischio crollo per le prime tre piante delle 15 in totale che saranno oggetto dell’intervento già nelle prossime ore, con messa in sicurezza della zona – conferma Avvenente -. La riunione di questa mattina aveva, come anticipato, lo scopo di illustrare nel massimo della trasparenza i risultati delle analisi effettuate: i consulenti proposti dalle associazioni e comitati hanno detto chiaro e tondo di non avere la possibilità di intervenire a breve con proposte ed esami alternativi a quelli già effettuati, e che si sarebbe dovuto attendere almeno un mese, un periodo di esposizione al rischio decisamente inaccettabile”.

“Allo stato attuale delle cose, tutti gli elementi a nostra disposizione indicano che l’unica strada percorribile per queste piante, giunte a fine vita, sia il taglio, ovviamente con la sostituzione nei prossimi mesi con alberi in salute, mantenendo il saldo del verde in positivo”, conclude Avvenente.

 

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