Genova. È stato aperto finalmente nelle scorse ore, dopo anni di lavori, il nuovo varco portuale di via Milano, riservato ai veicoli leggeri e pensato per offrire un’alternativa all’entrata di via Albertazzi per i passeggeri diretti agli imbarchi dei traghetti, sempre congestionata nel periodo estivo. Al momento, però, l’ingresso è riservato ai servizi operativi, cioè ai mezzi dotati di un permesso di accesso rilasciato dall’Autorità portuale, come stabilisce un’ordinanza della Capitaneria di porto “a carattere sperimentale“, aperta perciò a successive modifiche “sulla base dell’analisi degli effetti” che avrà l’apertura della rampa sulla viabilità urbana e su quella interna.
Insomma, per adesso il nuovo varco non inciderà in maniera significativa sui precari equilibri di traffico nella zona di San Benigno. E intanto domani sarà un’altra giornata da “bollino rosso” in porto, secondo le previsioni del Comune in base ai dati forniti da Stazioni Marittime, col rischio di una nuova paralisi dal tardo pomeriggio.
La rampa, percorribile solo in entrata, si imbocca dalla corsia in direzione centro, accanto alla sede della Culmv, e conduce direttamente alla zona del Passo Nuovo da cui si accede alla zona dei controlli operati da Stazioni Marittime. Su via Milano, in corrispondenza del tunnel, è prevista la creazione di una terza corsia di accumulo che dovrebbe evitare la formazione di code in grado di bloccare lungomare Canepa.

Il varco di via Milano risulterà inaccessibile dal casello di Genova Ovest, ma potrebbe facilitare chi arriva dalla A10 attraverso l’uscita di Genova Aeroporto e la strada a mare. Con un doppio beneficio, almeno in teoria: sgravare quello che oggi è l’unico accesso disponibile per i viaggiatori e togliere traffico dal nodo di San Benigno. Dove, come tutte le estati, si ripetono i maxi ingorghi nei momenti di maggiore afflusso alle banchine, un problema che nessuno è mai stato in grado di risolvere.
“Noi ovviamente riteniamo che sarebbe utile metterlo a disposizione dei viaggiatori, ma comprendiamo che in questa prima fase sia meglio destinarlo a chi conosce già la viabilità portuale – spiega Alberto Minoia, direttore generale di Stazioni Marittime -. Ieri era previsto un afflusso molto importante ai traghetti, poco meno di 4mila auto in entrata, e non abbiamo avuto particolari problemi. L’Autorità portuale ha lavorato molto bene, i controlli sono stati veloci, la polizia locale era dislocata direttamente. Domani avremo un nuovo picco, l’organizzazione rimane la stessa”.
I dati relativi al traffico movimentato dai traghetti nel primo semestre 2024 a Genova mostrano un aumento dell’1%, perciò si può parlare di numeri in linea con l’anno scorso. Il momento di maggior congestione sarà concentrato come sempre nei due weekend a cavallo di luglio e agosto: quei giorni saranno la “prova del nove” per verificare la tenuta del sistema.
Nel frattempo il nuovo varco di via Milano potrebbe aver terminato il periodo di rodaggio e diventare pienamente operativo per i turisti. A patto di sistemare segnaletica orizzontale e verticale, dato che già oggi, con un solo varco attivo direttamente collegato all’autostrada, sono decine gli autisti spaesati che chiedono indicazioni per raggiungere gli imbarchi.
Ad acuire i problemi è il cantiere per la copertura di lungomare Canepa che provoca il restringimento a due corsie in entrambe le direzioni. Ma anche la mancanza di una soluzione definitiva per il nodo di San Benigno: aperte le nuove rampe tra Sopraelevata, elicoidale e lungomare Canepa, non c’è ancora traccia del varco Etiopia in quota. E così oggi i mezzi pesanti in uscita da Genova Ovest, non potendo percorrere il viadotto che scavalca via di Francia e non avendo più la svolta a sinistra sull’elicoidale, sono costretti a entrare dal varco di San Benigno, condividendo il percorso proprio coi passeggeri dei traghetti.
Il tema è tornato all’ordine del giorno oggi in consiglio comunale grazie a un’interrogazione presentata da Federica Cavalleri (Liguria al Centro). “Il numero di auto non può essere smaltito dalle strade che abbiamo – ha spiegato l’assessore alla Mobilità Matteo Campora -. L’unico modo è che ci sia una presa d’atto da parte di Terminal Traghetti e Autorità portuale per scaglionare in maniera diversa le partenze. Se faccio partire 5-10 navi alla stessa ora è chiaro che arriveranno tutti insieme. La vera soluzione è rivedere gli orari delle partenze in modo che non si sovrappongano eccessivamente”.