Il commento

Terzo Valico, Rifondazione Comunista: “Grande opera inutile e dannosa, i territori hanno bisogni di altro”

"Tutte queste risorse sarebbe stato molto meglio fossero state indirizzate per tutelare il territorio ed investite nei treni pendolari, offrendo maggiore e più duraturo lavoro e migliorando i servizi per i cittadini"

rifondazione comunista

Genova. “Apprendiamo dai mezzi d’informazione dell’aumento dei costi e dello slittamento dei tempi per la realizzazione del cosiddetto “terzo” valico dei Giovi, con un avanzamento dei lavori del solo 55% in 12 anni e con un inverosimile proposito di terminare il restante 45% in soli 3 anni. Questo ci porta ancora una volta a ribadire la necessità per l’Italia e la Liguria di tante piccole opere di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio e non di queste “grandi opere”, inutili e dannose”.

A dirlo in una nota stampa Rifondazione Comunista Genova, che commenta l’aggiornamento della data di fine lavori del Terzo Valico, posticipata ancora una volta fino al 2027.

“La “scoperta” della friabilità delle rocce, che ha intrappolato la talpa e rallentato le operazioni di scavo nei meandri dell’appennino al confine tra Liguria e Piemonte, era stata denunciata anni orsono dai tecnici dei comitati, ed ora che anche la natura dice “NO” al “terzo” valico, sarebbe necessario che si riflettesse seriamente sulle vere priorità del pubblico interesse, ovverossia che queste risorse sarebbe stato molto meglio fossero state indirizzate per tutelare il territorio ed investite nei treni pendolari, offrendo maggiore e più duraturo lavoro e migliorando i servizi per i cittadini”.

“Da sempre come Rifondazione Comunista siamo favorevoli al potenziamento del trasporto ferroviario, da ottenersi usando appieno le linee esistenti attualmente sottoutilizzate e migliorando il “Nodo di Genova”; quest’ultimo, nato come opera a se stante, solo 5 anni fa è stato accorpato al “terzo” valico sotto la definizione “progetto unico” – conclude la nota – Constatiamo da sempre il favore bipartisan, del centro-destra e del cosiddetto “campo largo” del centrosinistra, per questa “grande opera” e della sua totale derubricazione dall’agenda politica: noi per quanto possibile siamo sempre stati al fianco dei territori, dei movimenti e dei comitati che hanno denunciato l’inutilità del “terzo valico”, sia per motivi tecnici che ambientali, che di utilizzo delle risorse pubbliche”.

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