Genova. Una linea metropolitana sotterranea che attraversa i quartieri di San Fruttuoso e Marassi con tre nuove stazioni e prosegue in sopraelevata verso Molassana, aggirando le principali criticità dello Skymetro così come concepito dal Comune. È la proposta alternativa che arriva da un gruppo di cittadini ed esperti della Bassa Valbisagno, elaborata nei mesi scorsi e inviata alla nostra redazione dopo la bocciatura del progetto aggiornato da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
L’idea era già stata esplorata in passato, ma nessuna amministrazione l’ha mai presa davvero in considerazione. Si tratterebbe di studiare un prolungamento sotterraneo verso la Valbisagno, tuttavia non allacciandosi a Brignole – come ipotizzato nello studio comparativo compilato da Tursi – ma alla futura stazione Martinez, che sorgerà sulle aree ferroviarie dismesse adiacenti all’abitato di San Fruttuoso. Da qui, con una pendenza massima del 3%, il tracciato scenderebbe nel sottosuolo, prima in trincea e poi in galleria, attraversando l’ex parco ferroviario di Terralba per poi curvare verso nord. La prima stazione starebbe sarebbe in corrispondenza di via Manuzio, la seconda sotto piazza Solari a una profondità di 35 metri. Quindi, attraversato l’alveo cementificato del Fereggiano, fermata strategica a Marassi sotto corso De Stefanis, all’altezza dello stadio Ferraris (17 metri). Dopodiché, risalendo sotto la collina di via Tortona, i treni sbucherebbero davanti a Staglieno in modo da proseguire in viadotto sulla sponda sinistra del torrente, come previsto dal progetto attuale.
Certo, una metropolitana sotterranea costa di più rispetto a una sopraelevata. Secondo una stima sommaria calcolata dai proponenti, per il tratto Martinez-Staglieno servirebbero oltre 400 milioni di euro, mentre ad oggi la stessa cifra è stanziata dal ministero dei Trasporti copertura dell’intera tratta Brignole-Molassana, anche se il quadro economico verrà rivisto certamente al rialzo. A conti fatti, insomma, servirebbero 150-200 milioni in più rispetto alle risorse già a disposizione, tenendo conto degli inevitabili rincari.
Tuttavia, sostiene il gruppo di cittadini, anche i benefici sarebbero nettamente maggiori perché la “variante” servirebbe un numero molto più consistente di abitanti. Considerando i residenti nel raggio di 400 metri dalle stazioni, la metro sotterranea intercetterebbe oltre 10.300 persone in via Manuzio, 15.600 in piazza Solari, altre 11.200 in zona stadio, che aggiunte alle 9mila di Martinez e dintorni formano un bacino potenziale di 46mila utenti nella Bassa Valbisagno. Lo Skymetro del Comune, invece, raccoglierebbe quasi 11mila abitanti a Romagnosi e 5mila a Parenzo, circa un terzo in meno rispetto alla proposta alternativa.

E ovviamente, oltre ai benefici in termini di utilità, si avrebbero quelli urbanistici e paesaggistici perché non sarebbe più necessario attraversare la parte bassa della vallata, quella più densamente abitata, con un’ingombrante sopraelevata a pochi metri della case. Si eviterebbe di costruire una nuova stazione a Sant’Agata con la “curva di servizio” per i binari appoggiata al ponte ferroviario che molti dubbi ha destato ai tecnici del Consiglio superiore dei lavori pubblici. E si annullerebbe l’interferenza con l’elettrodotto Terna lungo il Bisagno, un altro costo destinato a ricadere sul quadro economico del progetto.
La deviazione a San Fruttuoso causerebbe un lieve aumento dei tempi di percorrenza Molassana-Brignole e viceversa, stimati in 12-13 minuti anziché i 10-11 teorizzati dal progetto Skymetro. In questo scenario, tuttavia, non si avrebbe più la famigerata rottura di carico a Brignole, ufficializzata nell’ultima versione del progetto, che farebbe perdere altrettanto tempo (se non di più) nel percorso a piedi da una stazione all’altra e nell’attesa del treno. Inoltre non ci sarebbe il rischio di una riduzione del servizio a Martinez, visto che la stazione rimarrebbe inclusa nel tratto comune delle due future linee Rivarolo-Molassana e Sampierdarena-San Martino.

La metro sotterranea non sarebbe comunque priva di criticità. Anzitutto dovrebbe sottopassare ben due corsi d’acqua tombati, il Rovare a San Fruttuoso (che verrà deviato tutto nello scolmatore) col rischio di intercettarne la falda acquifera e il pericolo alluvione nell’area di via Manuzio, e il Fereggiano a Marassi. Da valutare bene anche l’impatto dei cantieri: la galleria principale, lunga 3,39 chilometri a una sola canna, potrebbe essere costruita con due talpe meccaniche da Staglieno e San Fruttuoso che andrebbero poi estratte al loro punto d’incontro sotto corso De Stefanis. Andrebbe poi gestito lo smaltimento dei materiali di scavo, circa 400mila metri cubi di detriti, che si propone di riutilizzare per mettere in sicurezza l’ex cava dei Camaldoli o per il ripascimento delle spiagge del Levante.
La proposta, comunque, è destinata a stuzzicare gli abitanti di San Fruttuoso – che avrebbero ben tre stazioni a disposizione – ma anche quelli di Marassi che verrebbero così raggiunti dalla metropolitana nel cuore del quartiere anziché in un punto decentrato qual è piazza Romagnosi. E suggerisce l’ipotesi di riorganizzare le linee collinari non più sul capolinea dei bus elettrici (il cui progetto è fortemente contestato dai residenti) ma intorno a una stazione baricentrica di un vettore veloce su ferro, senza escludere l’interscambio con l’asse di forza in piazza Galileo Ferraris.

Dello Skymetro originale rimarrebbe solo il tratto Staglieno-Molassana (in prospettiva fino a Prato), coi piloni sull’argine del Bisagno e le stazioni collocate sulla sponda meno popolosa della vallata. I punti critici contestati dagli oppositori sul piano trasportistico – scomodità ed elevata distanza dalle abitazioni – rimarrebbero irrisolti e l’impatto visivo sarebbe comunque importante nella Media Valbisagno. Il Comune per ora tira dritto sul suo progetto, ma i nodi da sciogliere sono tanti. E non è escluso che la suggestione lanciata dai cittadini possa riaprire la partita.

Sempre in alternativa allo Skymetro, il comitato contrario alla realizzazione dell’opera aveva pubblicato uno studio per la realizzazione di una linea tranviaria in grado di percorrere il tratto Brignole-Molassana in 25 minuti, tutta in sponda destra, prevedendo corsie riservate o zone a traffico limitato.
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