Genova. “La nuova talpa per costruire lo scolmatore del Bisagno a Genova sta finalmente per partire dalla Cina, siamo in attesa che l’azienda produttrice ci comunichi la partenza”. Non è la prima volta che dalla Regione Liguria si parla di un imminente viaggio per il gigantesco mezzo di lavoro che dovrebbe sbloccare il cantiere dello scolmatore. Ma questa volta, così almeno negli auspici dell’assessore e ora commissario per l’opera, Giacomo Giampedrone, “forse ci siamo”.
Giampedrone ha fatto il punto sul cantiere di messa in sicurezza del Bisagno, intervento da 200 milioni di euro a cui è legato indirettamente anche quello per la costruzione dello Skymetro, a margine della conferenza stampa sul piano da 32 milioni di euro messi in campo dalla Regione contro il dissesto idrogeologico.
“Sulla messa in sicurezza del torrente Bisagno abbiamo fatto una riunione la settimana scorsa con tutto il consorzio, é stata una buona riunione – rivela – al momento il cantiere ha una sua linearità con la consapevolezza che un salto di qualità vero e proprio si potrà fare solo dopo che la talpa sarà arrivata e messa in opera”.

Tempi? “Contiamo che il montaggio possa avvenire entro la fine dell’estate, in modo che la talpa sia operativa a fine anno“. Si tratterebbe persino di una previsione ottimistica rispetto a quella stimata nelle ultime settimane e che individuava la messa in funzione all’inizio del 2025.
Attualmente sono un centinaio le maestranze occupate, considerando sia i dipendenti diretti del consorzio Costruire per Genova guidato da ReseArch (46 operai e 11 impiegati) sia quelli delle ditte in subappalto. Ma in vista dell’arrivo della maxi talpa il numero è destinato a raddoppiare.
Il cantiere dello scolmatore nei mesi passato ha rischiato di bloccarsi con la riabilitazione dell’interdittiva antimafia al consorzio ReseArch, poi sospesa nuovamente dalla Corte d’appello di Salerno. Un mese dopo è deflagrata l’inchiesta della Procura che ha portato all’arresto del presidente Giovanni Toti, lasciando l’opera di fatto senza un commissario di Governo fino, appunto, al decreto con la nomina di Giacomo Giampedrone.
Che ci si trovi davanti a un cambio di passo nel cantiere dello scolmatore del Bisagno sono pienamente consapevoli i cittadini della zona che temono che “la svolta” costituita dalla talpa porti a disagi sul fronte del rumore e della qualità dell’aria.