Genova. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, sarà di nuovo a Genova il 15 luglio per a partecipare alla tappa genovese del tour “L’Italia dei sì 2023-2032 – Progetti e grandi opere in Italia e in Liguria”. La notizia è arrivata in queste ore e già ha provocato alcune reazioni tra i politici, soprattutto del centrosinistra.
L’intervento previsto di Salvini è stato accolto “con ironia” dal segretario regionale del Partito democratico, Davide Natale, che all’agenzia Dire attacca: “Per noi è un buon segnale, vuol dire che la Liguria ha buone speranze di andare al voto molto presto. Con il convegno organizzato per lunedì 15 a Genova, di fatto, Salvini apre la campagna elettorale“.
Natale si scaglia, poi, contro il titolo dell’incontro. “Se il ministro volesse davvero parlare di infrastrutture, allora il titolo sarebbe dovuto essere: ‘L’Italia del si farà, vediamo quando'”. E continua: “Che si tratti di una mossa di propaganda lo si capisce dalla scadenza temporale che viene fissata, il 2032. Più che giocare sui numeri, Salvini e la Lega giocano sulla pelle dei liguri e si dimenticano che prima del 2032 ci sono le scadenze del Pnrr e del Pnc, che dovrebbero essere già un traguardo non banale, viste le opere importantissime che sono finanziate e che sono in palese ritardo. Su tutte, la nuova diga di Genova“.
Piuttosto, prosegue Natale, “Salvini dovrebbe venire, chiedere scusa ai liguri e spiegare perché la diga è già in ritardo di un anno o perché sono stati sospesi per due anni i finanziamenti alla Pontremolese o perché ci vuole meno a portare un container da Spezia a Marsiglia via nave, che da Spezia a Parma”.
Inoltre Davide Natale spera che “visto che la Lega si professa essere il partito dei territorio, Salvini prenda una posizione sul progetto del rigassificatore a Vado Ligure, dal momento che tutta la provincia è contraria: non si trinceri dietro al fatto che non è competenza del suo ministero, visto che lui è anche vicepremier, e dia una mano al territorio a scongiurare la realizzazione di questo progetto che rischia di danneggiare pesantemente un pezzo rilevante dell’economia ligure”.
Il consigliere regionale e segretario ligure del Pd ricorda, inoltre, che “alcuni interventi come il raddoppio ferroviario a Ponente o i vari interventi dell’Aurelia bis stanno andando avanti solo grazie a finanziamenti dei governi precedenti”.
Il messaggio di Natale è a chiare lettere e chiama in causa anche le vicende giudiziarie che scuotono politica e porto genovese: “La Liguria ha bisogno di risposte certe e concrete. Devono finire le passerelle, siano verso la villetta di Ameglia o in città con promesse roboanti. Serve una ripartenza: atti concreti, perché non abbiamo più bisogno di promesse e parole al vento, e trasparenza in tutti gli atti che interessano lo sviluppo del territorio”.
Il dem si augura che l’incontro con Salvini “sia anche l’occasione per fare finalmente chiarezza su tutto quello che è accaduto in questi anni in Regione e in Autorità portuale, visto quello che sta emergendo dalla carte dell’inchiesta. E che magari il ministro ci dia qualche risultato della commissione inviata dal suo ministero per fare chiarezza sulle concessioni rilasciate in questi anni dall’Autorità portuale”.