Genova. “Chiederemo la scissione dal Comune di Genova e il ritorno al Comune di Pegli, per tornare finalmente a decidere del nostro destino e avviare un piano di autentico rilancio e valorizzazione del nostro splendido territorio“. Queste la parole che concludono la lunga nota stampa diffusa questa mattina dal Comitato Pegli Bene Comune a commento dalla notizia data in anteprima da Genova24 sulla cancellazione dal progetto del parco della fascia di rispetto dei Pra’ della piattaforma sul mare a causa delle nuove opere di riempimento previste in testa al sesto modulo.
Una provocazione “temeraria” – come loro stessi la definiscono – ma che si porta dietro tutta la rabbia di chi, dopo anni di lotte e impegno civico, vede ancora una volta la “politica” scavalcare le richieste della popolazione. Un sacrificio fatto sull’altare della portualità, la cui convivenza con città è diventata sempre più croce e sempre meno delizia.
“Da tanto tempo, come cittadini di Pegli e del Ponente, sentiamo parlare della fantomatica prosecuzione della pista ciclopedonale fino all’estremità del sesto modulo – si legge nel comunicato stampa – la propaggine di levante della piattaforma portuale di Pra’ che occupa il mare davanti alle case di Pegli. Lido Negli anni si sono susseguiti progetti e proposte che, ad oggi, restano in gran parte sulla carta Parliamo di un’opera, la pista ciclopedonale, che andrebbe a sigillare una volta per tutte i confini di una piattaforma portuale già sufficientemente ingombrante per il nostro territorio e per i cittadini che vivono a pochi metri dalle attività portuali, inquinanti e rumorose”.
“Nella giornata di ieri abbiamo appreso una notizia shok – scrivono riferendosi all’articolo di Genova24 sulla variante progettuale – Il progetto della terrazza panoramica sul mare, che doveva essere posizionata “a chiusura” della passeggiata della fascia di rispetto, sarà spostato a terra per lasciare il posto a un nuovo riempimento da 12mila metri quadrati a disposizione di un operatore portuale: indiscrezione già trapelata qualche mese fa e messa “nero su bianco” dall’ultima conferenza dei servizi”
“Una decisione che ci lascia sbigottiti e indignati – continua – In tutta Genova, citando l’archistar genovese e pegliese Renzo Piano, si parla della necessità di “Restituire il mare ai genovesi”. A Pegli, invece, e in tutto il Ponente, ogni occasione è buona per occupare nuove superfici, togliere spazio alle persone e riempire di cemento il mare. Forse Pegli non fa parte della “Genova Meravigliosa” tanto decantata da qualcuno?“.

“Siamo stufi di essere presi in giro, stufi di dover patire decisioni calate dall’alto con un impatto negativo sulla salute nostra e dell’ambiente, stufi di non ricevere risposte alle nostre richieste di informazioni, di incontro, di confronto con quegli amministratori i quali, anziché difendere gli interessi pubblici, li sacrificano per il benessere di pochi, caso strano sempre le stesse persone E, sempre gli stessi, sono i cittadini e i territori costretti a sopportare sempre maggiori e nuovi sacrifici, e ad attendere le compensazioni promesse da decenni e mai compiutamente realizzate”
“Come Comitato Pegli Bene Comune – conclude la nota – non staremo a guardare! E adotteremo ogni iniziativa possibile per contrastare i piani diabolici di chi vede il Ponente di Genova, e in generale tutte le “periferie”, come territori di Serie B utili solo ad accogliere servitù portuali e infrastrutturali“. E poi la provocazione finale che tratteggia al meglio la delusione e la rabbia dei residenti di Pegli: “L’idea più “temeraria”? Chiedere la scissione dal Comune di Genova e il ritorno al Comune di Pegli, per tornare finalmente a decidere del nostro destino e avviare un piano di autentico rilancio e valorizzazione del nostro splendido territorio”.
Nel pomeriggio la replica dell’assessore al Porto Francesco Maresca: “Il progetto del prolungamento della ciclopedonale di Pegli va avanti con il prolungamento della passeggiata. Anche la piattaforma sul mare, pensata come un’area di svago aperta ai cittadini, sarà realizzata, rispettando gli impegni presi col territorio in progettualità condivise. Non ci saranno altri riempimenti se non quelli già previsti dal 2001 dalla linea del cosiddetto “dentino” sul sesto modulo. Non so chi siano i suggeritori del Comitato Pegli comune, ma invito i cittadini che ne fanno parte a prendere notizie dalle fonti primarie, evitando sparate che non fanno di certo il bene né di Pegli né della città, alimentando infondate voci probabilmente messe in circolazione da chi vorrebbe tornare indietro di decenni, con il Ponente ridotto a una servitù di interessi di pochi. Prima di lanciare annunci secessionisti, invito quindi il comitato in questione a un confronto diretto: la mia porta è sempre aperta“.