Genova. “Una gattara in prima linea”. Si definisce così Maria Trocchia, 79 anni, che da oltre venti gestisce tra mille difficoltà l’Oasi dei gatti felici in cima a via Copernico, sulle alture di Borgoratti, in un’area di proprietà del Comune. Oggi la sua voce è rotta dalla disperazione: “Sono stanca, non ce la faccio più, mi devono aiutare“. Da qualche giorno, a mettere seriamente in pericolo i suoi amati felini – una cinquantina quelli attualmente ospitati in colonia – sono i cinghiali.
Due giorni fa gli ungulati hanno fatto irruzione nell’area vicino al parcheggio pubblico e hanno devastato tutto ciò che hanno trovato. Ma soprattutto hanno divelto la rete che delimita la “zona degenza”, una casetta riservata ai gatti anziani o malati che hanno bisogno di cure particolari e non possono stare a contatto con gli altri simili.
“Qualche anno fa è crollato un muro a secco che il Comune avrebbe dovuto ripristinare – racconta Franca Medica, una volontaria che dedica un po’ di tempo all’oasi felina -. Avevamo tentato di creare una barricata, ma il terreno è sceso e i cinghiali da sotto hanno completamente distrutto la recinzione. Due giorni fa sono saliti e hanno mangiato le reti. Se riescono a entrare, per i gatti è finita“. Le gattare hanno rimediato con un pannello di fortuna, ma senza protezioni a valle c’è il rischio che gli ungulati possano tornare e fare razzia.

Maria Trocchia è un fiume in piena: “Il Comune dice che la Regione non ha soldi, ma non si vergognano? Io gestisco tutti questi gatti, non ho mai ricevuto nemmeno una scatoletta di cibo, è tutto sulle mie spalle. Questa è manutenzione che loro devono fare. Sono stufa, è una vita che mi dedico ai gatti di Genova. Ma sono sola e le spese le affronto con soldi miei. Io ho una pensione sociale, mangio una volta alla sera e mi portano i pacchi alimentari dalla mensa dei poveri”. I pochi aiuti arrivano dalle raccolte di cibo per l’associazione e dalle volontarie che ogni tanto danno una mano a gestire la colonia.
“Ho chiesto all’ufficio animali di prendere contatti con lei e cercare di intervenire per aiutarla, visto il grande lavoro anche fa, anche se sicuramente non è l’ufficio competente al ripristino – spiega a Genova24 l’assessora agli Animali Francesca Corso -. La situazione ci è nota, dobbiamo cercare chi possa intervenire e spero che questo accada quanto prima”.

Nell’area più esposta all’azione distruttiva dei cinghiali, oltre a gatti diabetici, affetti da problemi renali o positivi alla Fiv (l’Aids felina) c’è una femmina che ha partorito da poche settimane e necessita di cure veterinarie. “L’abbiamo presa ad Arenzano, volevano buttarla in mare”, racconta Trocchia. Nella parte di terreno sopra il parcheggio, invece, è stata allestita una zona per i gatti più giovani e sani, liberi di vivere all’aria aperta con giochi e nascondigli, ma dotati anche di una casetta per riposarsi al caldo o al fresco, a seconda della stagione. “Anche qui i cinghiali sono arrivati l’anno scorso e hanno spaccato una finestra”, spiega Medica.
“Chiediamo la ristrutturazione del muro crollato e della recinzione, il ripristino della rete e della scala – conclude Maria Trocchia – Io i miei gatti non li mollo“.