Dopo l'arresto

L’interrogatorio di Toti domani alle 13 in videocollegamento: possibile incontro con Salvini nel pomeriggio o “in remoto”

Il presidente della Regione di avvarrà della facoltà di non rispondere. L'avvocato Savi: "Incomprensibile la nuova misura cautelare"

toti, salvini

Genova. E’ stato fissato per domani alle 13 l’interrogatorio di garanzia del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo il nuovo arresto di questa mattina. L’interrogatorio, fissato a tempo di record dalla giudice come richiesto dall’avvocato Stefano Savi, potrebbe a questo punto consentire a Toti di incontrare nel pomeriggio il leader della Lega e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. Ma ancora sul punto si attendono le autorizzazioni.

L’incontro era già stato autorizzato dalla giudice ma la nuova misura cautelare, che è stata notificata al presidente della Regione questa mattina alle 11, lo avrebbe di fatto reso impossibile. Infatti la legge vieta che un arrestato possa essere autorizzato a incontri prima dell’interrogatorio di garanzia. Da cui la fissazione molto rapida dell’interrogatorio (la giudice aveva 10 giorni a disposizione) e la contemporanea nuova istanza presentata dall’avvocato Savi per chiedere l’autorizzazione agli incontri.

Toti non risponderà alle domande della giudice

L’incontro con Salvini doveva svolgersi intorno all’ora di pranzo, ma a quell’ora Toti sarà nella caserma della guardia di finanza della Spezia dove – secondo quanto emerge – si avvarrà della facoltà di non rispondere. A quel punto nel pomeriggio potrebbe – dopo essere stato riaccompagnato nella sua abitazione di Ameglia – incontrare Salvini.

Possibile ma non certo l’incontro con il vice premier

Oppure, eventualmente, come ha spiegato l’avvocato Savi in una nota potrebbe essere chiesta l’autorizzazione ad un incontro “da remoto“. Questo tipo di colloquio non in presenza fino ad oggi era stato sempre negato dalla giudice perché non consente a un eventuale controllo, di verificare chi effettivamente partecipi all’incontro.

L’avvocato Savi: “Incomprensibile il nuovo provvedimento”

Circa le accuse Savi in una nota commenta così: “La nuova misura cautelare notificata oggi al Presidente Toti non modifica, a nostro avviso, lo stato di fatto e di diritto relativo all’inchiesta. In particolare stupisce la tempistica della stessa, visto che non incide sullo stato di Toti, già agli arresti domiciliari da oltre due mesi”. Secondo Savi ” le nuove accuse appaiono corollario all’interpretazione accusatoria della precedente ordinanza, senza aggiungere nulla di nuovo: gli” interessamenti” di cui si reiterano le accuse, come emerge dagli stessi atti investigativi, altro non sono che legittima attività poltica di collegamento tra una azienda e gli uffici preposti di Regione al fine di meglio comprendere le esigenze dell’Ente e le relative integrazioni. Nessun favoritismo e nessuna pressione risulta nelle informative e la pratica in questione, correttamente istruita e processata, è stata approvata in Regione in assenza del Presidente, già sottoposto a misura cautelare. Quanto alla consistenza dei contratti pubblicitari l’analisi della stessa, sulla quale ovviamente ci riserviamo approfondimenti, risulta parziale e non tenenti conto le politiche commerciali dei soggetti erogatori il servizio”.

Per Savi “resta la difficoltà di comprendere l’esigenza di questo ulteriore provvedimento, proprio oggi, a distanza di oltre due anni dai fatti contestati ed in presenza di misure cautelari già in essere”.

 

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