Intervista

Regionali, Bagnasco: “Tutti d’accordo su un candidato civico”. E avverte: “Forza Italia non è un taxi”

Il coordinatore regionale degli azzurri: "Proveremo a includere anche Italia Viva, anche il 2-3% può essere determinante". Claudio Scajola? "Fa parte del progetto"

carlo bagnasco

Genova. Su un punto sembrano essere tutti d’accordo: per vincere ancora in Liguria, dopo le dimissioni di Giovanni Toti, la ricetta migliore è un candidato civico. Ne è convinto anche Carlo Bagnasco, ex sindaco di Rapallo e coordinatore regionale di Forza Italia, che sposa la linea indicata ieri a Recco dal leghista Edoardo Rixi – più volte chiamato in causa ma indisponibile a scendere in campo – come pure nei giorni scorsi da Matteo Rosso (Fratelli d’Italia) che vorrebbe “un civico con esperienza in politica”.

Bagnasco, la scelta migliore è puntare su un nome fuori dai partiti?
Sono d’accordo, è la soluzione numero uno. Il desiderio che accomuna la coalizione oggi è questo, nessuno è distonico. Dopodiché, se non si trovasse qualcuno con queste caratteristiche, mai ci metteremmo contro una candidatura della Lega e di Fratelli d’Italia. Bisogna fare sintesi, tenere la coalizione unita e riuscire ad aprire anche ad altre realtà.

Cosa intende?
Parlo del mondo civico moderato, ma eventualmente anche Italia Viva. Anche il 2-3% può essere determinante, la partita di certo non è scontata.

Ma ieri Renzi ha detto che correrà insieme al centrosinistra…
A noi farebbe piacere includerli, ci proveremo.

Tornando al candidato, il suo nome è ancora sul tavolo o almeno lo è stato?
La scelta migliore non è certamente Bagnasco, sia chiaro. La proposta numero uno è un candidato civico. Io sono a disposizione del mio partito, questo sì, ma naturalmente dovrei parlarne coi vertici. Non c’è nessuna ambizione, solamente voglia di fare, e come consigliere ce la metterò tutta.

Fuori dai partiti al momento c’è anche Claudio Scajola, potrebbe essere l’uomo giusto?
Claudio Scajola fa parte di questo progetto, sicuramente è una risorsa importante ed è giusto ascoltarlo, come vanno ascoltati tutti. È una persona di grande esperienza.

Entro quando arriverà l’intesa sul candidato?
Non lo so, dobbiamo organizzare tutto e c’è tantissimo da fare. Il tempo è tiranno, tra un mese le liste dovranno essere pronte. Da parte nostra c’è voglia di unire, non c’è astio, non ci sono rivendicazioni. C’è un progetto politico serio a favore della Liguria. E ci vuole qualcosa di nuovo anche sui temi.

Ad esempio?
Non si può parlare solamente di Gronda: è un discorso scontato. Noi siamo per lo sviluppo, non ha senso metterla nel programma, va fatta e basta. Noi siamo un partito che guarda al futuro. Dobbiamo parlare di giovani, di intelligenza artificiale, di caselli autostradali e supermercati senza personale. Stiamo ancora discutendo di infrastrutture e forse tra qualche anno non ci saranno più le macchine.

Negli ultimi mesi della legislatura sono passati a Forza Italia due consiglieri regionali, Angelo Vaccarezza e Mabel Riolfo. Si può dire che puntate a rimpolpare le vostre fila, magari attingendo alla Lista Toti?
Forza Italia non è un taxi, quindi non si può salire e scendere quando si vuole. Qui si lavora per il bene del partito. Perciò non si prende a scatola chiusa, ma si allarga con intelligenza. Va bene aprire, ma senza ledere le persone che sono sempre rimaste dentro con serietà e devozione.

Secondo lei potrebbe far parte della coalizione una lista col nome di Toti o la vedrebbe come una presenza ingombrante?
Non voglio dire niente in un momento così difficile. Queste sono scelte molto intime che fanno gli schieramenti politici, non ho mai gradito le interferenze nel nostro partito e non interferirò mai nelle scelte di altri movimenti. Ne discuteremo a livello di coalizione, oggi non esprimo giudizi. Ognuno di noi ha situazioni del genere da risolvere.

A parte le vicende giudiziarie, ci sono responsabilità politiche sulla scelta finale di Toti? Negli ultimi tempi il sostegno della maggioranza sembrava vacillare, basti pensare alla vicenda del rigassificatore…
Noi eravamo fuori dalla giunta, ma siamo sempre stati leali e sempre lo saremo nei confronti del governatore. Il

Vi aspettate di rientrare in giunta, se vincerà il centrodestra?
Non è neanche da mettere in discussione, coi risultati che avremo.

Che obiettivo ha Forza Italia? Almeno il 10%?
Spero di sì. Siamo in crescita ovunque, ce la stiamo mettendo tutta e faremo una lista che sarà competitiva.

Il vostro leader Tajani ha parlato di voto condizionato dai giudici in Liguria. Come prevenire casi simili in futuro?
La situazione della Liguria è un po’ atipica. Non voglio entrare nelle pieghe dell’inchiesta, io dico un’altra cosa: lavoriamo su come finanziare la politica, indipendentemente da tutto. Basta che ci dicano le regole del gioco, se c’è il finanziamento pubblico o no, se è lecito prendere soldi dai privati. In Vespa si va col casco, altrimenti ti fanno la multa. Serve un vademecum del politico corretto, partendo dal presupposto che la politica ha bisogno di soldi. Se ne parla dall’epoca di Craxi.

Quindi sì al finanziamento pubblico?
Va benissimo, magari con commissioni ad hoc certificate e revisori dei conti. Un altra possibilità è che tutti i soldi debbano passare dai partiti centrali. L’importante è istituire regole precise.

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