Genova. Del tombamento di Calata Concenter la Soprintendenza alle Belle Arti non ricevette alcuna richiesta formale dall’autorità portuale fino al gennaio 2023, quindi sei mesi dopo l’approvazione della delibera da parte del comitato di gestione del porto (19 luglio 2022) e del decreto del commissario alla ricostruzione Marco Bucci (firmato il 12 agosto 2022).
Lo ha confermato agli inquirenti la soprintendente Cristina Bartolini, che aveva saputo del progetto leggendo i giornali. Sul progetto c’era una prescrizione vincolante della Via per la quale il tombamento era da evitare “per consentire un collegamento della Lanterna con il mare”. “Solo il 2 gennaio 2023 il mio ufficio ha ricevuto una comunicazione sulla pratica dal ministero dell’ambiente e ha avviato l’istruttoria per il nuovo progetto”.
La sovrintendenza alla fine aveva dato il nulla osta “con una serie di prescrizioni”. Ma al momento dell’approvazione della delibera in comitato di Gestione, ai membri del comitato nessuno disse dell’esistenza del vincolo né che la soprintendenza non era stata interpellata.
Bartolini non viene consultata prima – come sarebbe stato normale essendoci un vincolo – e neppure dopo, finché lei in un’intervista a Repubblica spiega che non ne sapeva nulla e che sulla Calata al momento c’era un vincolo che ne impediva il tombamento. Ma della soprintendenza gli indagati ne parlano invece nelle intercettazioni. “Il porto di Genova è in scacco di queste signorine della Sovrintendenza… cioè tu dimmi – diceva Signorini parlando con l’amico Spinelli – se siamo arrivati a sto punto”.
E in una conversazione tra la segretaria di Toti Marcella Mirafiori e la segretaria di Signorini, che devono – siamo ormai nella primavera del 2023 – fissare una riunione in Regione per discutere delle opere strategiche del porto, Bartolini viene definita ironicamente “la fantastica soprintendente” e Mirafiori aggiunge: “Che questa non ci caghi la m…chia ma ce la cagherà”.
La riunione si farà poi il 15 maggio 2023 e Bartolini ai pm la ricorda così: “Ci veniva segnalata l’urgenza e la necessità di velocizzare tutte le pratiche aperte. Anche in una precedente riunione a palazzo San Giorgio era stata chiesta una generica disponibilità affinché le pratiche venissero concluse velocemente”. E sulla riunione in Regione aggiunge: “Ricordo di un atteggiamento genericamente ostile nei nostri riguardi e di quella riunione non ci è mai pervenuto alcun verbale”