Il verbale

Corruzione, l’avvocata Bonomo su Calata Concenter: “Non ricordo pressioni di Bucci”. Ma, in generale, non ricorda quasi nulla

L'ex avvocato dello Stato, divenuta esperta legale della struttura del Commissario Straordinario Bucci aveva detto che inserire nel programma straordinario il tombamento della calata era "un po' contrario alla legge"

Calata Concenter

Genova. E’ stato senz’altro una delle audizioni meno interessanti per la Procura di Genova quella dell’ex avvocata dello Stato Anna Maria Bonomo, che dal 2022 è entrata a far parte – a titolo gratuito – della struttura del Commissario Straordinario Marco Bucci come esperta legale.

I pm l’hanno chiamata perché il suo nome compare in diverse intercettazioni con il segretario generale del porto Paolo Piacenza a proposito del tombamento di Calata Concenter che venne inserito nel programma straordinario previsto dal Decreto Genova. Nelle conversazioni Bonomo mostra parecchi dubbi rispetto alla legittimità di inserire il tombamento della calata nel piano straordinario. Dice che è “un po’ contrario alla legge”, anche perché erano scaduti i termini, che sarebbe stato meglio “seguire la procedura normale” e si domanda chi voglia tale pratica. La dirigente del porto Lucia Tringali, che aveva a sua volta manifestato forti dubbi sull’operazione Concenter, era stata molto precisa davanti ai pm. Invece, a leggere il verbale, Bonomo sembra non ricordare o non sapere quasi nulla.

Il pm Luca Monteverde le rilegge per intero una delle intercettazioni (tutte risalenti alla primavera di due anni fa) dove Bonomo chiarisce a Piacenza che che la ratio “Decreto Genova” si basa su “lavori urgenti” necessari per dare sviluppo e superare le criticità conseguenti al crollo del Ponte Morandi, per cui inserire altri interventi dopo 36 mesi le sembrava “un po’ contrario alla legge”: “E il fatto che fissi in 36 mesi significa che tu li dovevi fare (inc) 36 mesi. Ora i 36 mesi sono passati e inserire opere nuove sembra un po’ contrario alla legge”. La sua risposta alla richiesta di spiegare meglio è “Non mi ricordo”.  

La stesso accade con lo spezzone di intercettazione successivo dove Bonomo diceva a Piacenza: “No, ma perché lui… lui, lui è così che, come dire… Cioè, bisogna capire. Lui ha in testa solo la parte operativa, no?, gli obiettivi che lui vuole. Cioè, lui lo vede dal punto di vista proprio, sai, del… del tecnico del … che vede una cosa indubbiamente positiva dal punto di vista, diciamo, del riciclo dei rifiuti. Diciamo così. Poi non lo so, ovviamente, se a voi serve tombare quella roba li o se vi (inc) più così! Questo è un problema anche vostro, insomma…”. Il pm chiede a Bonomi a chi si riferisse, chi fosse “lui” e lei ripete: “Non ricordo”.

Difende però il sindaco Commissario Straordinario Marco Bucci – che fra l’altro al momento non è accusato di nulla – “Non mi risulta che all’interno della struttura ci fosse qualcuno che spingesse per quest’opera. Non ho mai sentito il Commissario Straordinario fare questa proposta che peraltro può provenire solo dall’Asdp”.

E dice invece che era Paolo Signorini a scaricare su Bucci cose che interessavano a lui: “Ho sempre notato, soprattutto all’inizio, che scelte di Signorini venissero scaricate sulla figura del Commissario Bucci, nel senso che in un’occasione l’AdSP ci inviò una proposta a firma del Commissario, cosa contraria alla previsione della legge”.  L’audizione si apre e si chiude in un’ora e mezza, compresa la stesura e la rilettura del verbale con i non so e i non ricordo che sono quasi la metà rispetto alle quindici domande formulate.

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