La nave "fracassona"

Mezza Genova svegliata dalla nave dei vip indiani, il Comune: “Emissioni eccessive, non ricapiterà”

Interrogazione in consiglio comunale sull'attracco della Celebrity Ascent, che sabato notte ha ospitato la festa di nozze di due magnati indiani trasmettendo musica a volume altissimo sino all'alba

Genova. L’attracco nel porto di Genova della Celebrity Ascent, la lussuosa nave da crociera che ha ospitato gli invitati alla maxi festa per il matrimonio di Anant Ambani, terzogenito dell’uomo più ricco dell’India (e dell’Asia), e della storica compagna, l’ereditiera Radhika Merchant, continua a far discutere e a suscitare polemiche.

La nave, partita da Palermo, è infatti arrivata davanti al capoluogo ligure intorno all’una della notte tra sabato e domenica, dopo i festeggiamenti che hanno letteralmente blindato Portofino (dove si è tenuto il concerto di Andrea Bocelli e dove gli ospiti hanno pasteggiato, brindato e danzato nella celebra Piazzetta), e sino all’alba ha trasmesso, illuminata a festa, musica ad altissimo volume svegliando centinaia di persone dei quartieri che si affacciano sul porto: “Hanno tenuto sveglia mezza Genova”, è il tenore dei commenti indignati postati sui social sia nella notte sia la mattina successiva, critiche che sono arrivate anche in consiglio comunale.

A farsene portavoce è stato il consigliere di Vince Genova Valter Pilloni, che è anche divulgatore ambientale, che ha sottolineato come l’attracco della lussuosa nave da crociera (che si è poi diretta verso la Costa Azzurra) abbia prodotto “rumori che non solo si sono prolungati a lungo, ma erano al di sopra dei decibel previsti anche per legge. È stato richiesto l’intervento della Capitaneria, ma non è chiaro cosa poi sia accaduto. I residenti mi chiedono, in quanto consigliere comunale, di farmi portavoce con l’assessore per capire se in un’ipotesi di evento futuro si adotteranno le necessarie misure affinché un caso analogo non si ripeta”.

A rispondere è stato l’assessore al Porto Francesco Maresca, che ha confermato che “in effetti le emissioni sonore erano rilevanti”, e che in seguito alle segnalazioni il Comune ha attivato la Capitaneria di Porto: “Abbiamo chiesto di procedere con Stazioni Marittime per evitare che situazioni analoghe si ripetano – ha spiegato Maresca – Abbiamo ricevuto una risposta da parte di Stazioni Marittime, che ha detto che prevedeva l’arrivo della nave intorno all’una e che è avvenuto lo sbarco di circa 1.500 passeggeri. È stato anche effettuato lo scarico di alcuni container della nave con una gru telescopica. Ciò che è emerso è che è capitato in altre occasioni di dover ricevere in ore notturne navi da crociera ma i valori e le emissioni sonore questa volta erano eccessive, sulla base di quanto verificato anche da Stazioni Marittime”.

Sono quindi arrivate rassicurazioni sul fatto che “un eventuale ormeggio notturno di nave da crociera sarà organizzato richiedendo formale impegno a evitare trasmissione di musica ad alto volume”, ma il danno – come si dice – ormai è fatto. E poco si può fare, se non (forse) recapitare una multa per disturbo della quiete pubblica da poco meno di 400 euro. E comunque quello dei magnati indiani è stato un evento decisamente eccezionale, che oltre a portare la Celebrity Ascent in porto a Genova ha blindato il pittoresco borgo di Portofino rendendolo inaccessibile sin quasi anche ai residenti.

Giacomo Montanari: “Usato il patrimonio monumentale, paesaggistico, storico e artistico come un bene da impegnare”

Per consentire lo svolgersi dei festeggiamenti e garantire la sicurezza di alcune tra le persone più ricche e influenti al mondo – si vocifera che saranno presenti anche Mark Zuckerber e Bill Gates, che hanno già partecipato  al fidanzamento ufficiale che si è tenuto a Jamnagar lo scorso gennaio con una festa durata tre giorni – a Portofino dalle 17 in poi hanno potuto appunto accedere esclusivamente i residenti, chi lavora nel borgo e chi aveva l’invito. Mille circa gli invitati che hanno partecipato, assistendo anche al concerto di Andrea Bocelli. I magnati indiani hanno affittato la gran parte dei locali del borgo e “invaso” la Piazzetta, impiegando security privata per i controlli: molti i residenti che sono stati fermati e controllati per accedere alle loro case.

A tuonare contro la decisione del sindaco di Portofino, Matteo Viacava, di “accogliere con entusiasmo la proposta presentata dagli organizzatori di questo evento unico”, come ha detto lui stesso in una nota, anche Giacomo Montanari, coordinatore del tavolo della Cultura del Comune di Genova, che ha fatto notare come “vogliono vendere la Badia di Tiglieto con l’esplicito desiderio di farci un megaresort per super ricchi e ci stracciamo (giustamente) le vesti, ma tutto sommato ci sembra accettabile se non addirittura un ‘grande successo di tutti’ (per citare il sindaco) affittare un intero paese-simbolo situato in Area Parco protetta come Portofino per una festa privata”.

“Come se fosse un appartamento privato, da cui si può decidere di cacciare tutti i ‘non invitati’ – prosegue Montanari – Via, fuori, la piazzetta, i locali, le strade, lo spazio pubblico sono, per fortuna, pro tempore, di proprietà di qualcun altro, che può e anzi deve sbattervi fuori solo in virtù del fatto che essendo molto (ma molto) più ricco di voi si sente in diritto di fare esattamente ciò che gli pare e come gli pare. Signori miei, non vi sembra un po’ troppo? Non vi sembra che si stia esagerando? I beni culturali (artistici, certo, ma ricorderei che la Costituzione tutela e garantisce la conservazione e la fruizione anche del paesaggio e degli ambienti naturali, ad esempio) soprattutto quelli pubblici o che hanno goduto di finanziamenti pubblici (è il caso della Badia, ad esempio) devono essere nella disponibilità delle persone, dei cittadini. Abbienti e non abbienti, istruiti o no, esperti o meno”.

Siamo arrivati a questo? – prosegue Montanari – A usare il nostro patrimonio monumentale, paesaggistico, storico e artistico come un bene da impegnare per avere gli spiccioli, raccolti tra quelli che cadono dalle tasche dei ricchi, per tenere a galla la gestione ordinaria dei nostri beni? Se così fosse, forse dovremmo interrogarci sulle tante scelte fatte in questi ultimi 40 anni (e sarebbe opportuno farlo, per altro), ma certo travestire il Banco dei Pegni come un investimento di successo non può che definirsi per quello che è: una tragicomica pagliacciata”.

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