Il caso

Verso il trasferimento i migranti ospitati all’ex ostello, le associazioni: “Non mandateli via”

Il coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio scrive alla prefetta: "Sbagliato smantellare un percorso di integrazione a causa di alcuni episodi"

ostello migranti centro accoglienza

Genova. Non piace alle associazioni di Oregina e Lagaccio l’ipotesi che le famiglie di migranti che dal settembre scorso sono ospitate all’interno dell’ex ostello della gioventù di via Costanzi possano essere trasferite in altro spazio. La notizia dopo la protesta di alcuni residenti, genitori dei bambini della scuola d’infanzia Bondi, preoccupati per una presunta “escalation di violenza” (così scrivevano in una lettera) dopo una lite violenta tra padre e figlio ospitati nel centro.

Ora, a causa di quello e altri episodi minori, rischiano di essere spostate altrove circa 70 persone: sono per lo più nuclei familiari, che negli ultimi mesi, non senza difficoltà, hanno iniziato un percorso di inserimento sia grazie al lavoro della Misericordia, l’ente del terzo settore che gestisce la struttura, sia grazie al volontariato delle realtà del quartiere.

Per questo dal coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio hanno scritto una lunga lettera alla prefetta Cinzia Torraco per esprimere, motivandolo, il loro dissenso.

“Desideriamo esprimere la nostra contrarietà alla decisione – scrivono dal coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio, che rinuisce circa 40 realtà – reduci di un esperienza fallimentare che ha visto ospitati presso questa struttura diversi minori stranieri non accompagnati, abbiamo incontrato, già a settembre del 2023, il suo predecessore Renato Franceschelli a cui abbiamo manifestato il nostro interesse a promuovere attività e progetti al fine di creare una vera integrazione tra coloro che sarebbero stati futuri ospiti della struttura gestita dalla Misericordia e il quartiere”.

“Abbiamo vissuto, a lato del gestore e nel quartiere, tutte le vicende che gli ospiti della struttura hanno saputo creare – prosegue la nota – tutte, sia quelle poco edificanti come i tafferugli tra nuclei familiari sia quelli, ultimi, all’interno dello stesso nucleo familiare ma anche tutte le vittorie contro un destino avverso come le nascite di alcuni bambini all’ostello, come l’accesso al percorso scolastico dei tanti bambini ospitati o l’ingresso nel mondo del lavoro di alcuni genitori ospitati”.

“Per queste persone, come realtà associative, abbiamo realizzato progetti di integrazione che prevedevano momenti ludici per i bambini, corsi professionalizzanti per gli adulti, corsi di Italiano per tutti. Sappiamo praticamente tutto della vita di queste persone, dell’impegno del gestore e della fatica di relazione di alcuni abitanti del quartiere – proseguono dal coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio – sappiamo però che spostare settanta persone non è cosa semplice sul piano logistico e delle relazioni, sappiamo che trasferire più di trenta bambini già inseriti in un percorso scolastico non è cosa progettualmente fruttuosa, sappiamo che distaccare una quarantina di adulti, di cui alcuni già avviati nel mondo del lavoro, può determinare il crollo psico-sociale dei nuclei familiari in via di integrazione. Sappiamo anche quanto le “questioni” salite recentemente alla ribalta della cronaca di fatto fossero prive di fondamento”.

Il riferimento è ad alcune problematiche legate soprattutto alla gestione dei rifiuti, ma anche ad alcuni scontri fisici tra ospiti della struttura. Tutte situazioni, dicono dal coordinamento, rientrate e gestite.

Di tutt’altro parere Edoardo Di Cesare, consigliere municipale della Lega in municipio Centro Est: “La decisione del prefetto di trasferire in un altro luogo i migranti ospitati all’interno dell’ex ostello della gioventù di via Costanzi, nel quartiere di Oregina, a Genova, va nella giusta direzione e non deve essere cambiata – afferma – Le associazioni che si oppongono non vogliono capire che ne va della sicurezza del quartiere e dei cittadini che ci vivono. Alcuni ospiti del centro si sono infatti resi protagonisti di fatti brutali e chi vive a Oregina e al Lagaccio non può più sopportare una simile escalation di violenza”.

“Anche i genitori dei bimbi che frequentano la vicina scuola dell’infanzia si sono detti preoccupati della situazione e hanno chiesto un intervento delle istituzioni dopo le liti tra i migranti della struttura. Oregina non merita il degrado che stanno causando alcuni migranti nell’ex ostello. La Lega aveva già chiesto che chi ha causato risse e violenze fosse espulso e siamo felici che la nostra voce sia stata ascoltata. Il trasferimento dei migranti sarà un primo passo verso il ritorno alla normalità nel nostro quartiere”, prosegue il capogruppo del Carroccio in municipio.

Ma dal coordinamento ribadiscono: “Non vogliamo sminuire la percezione di nessuno – continuano – non vogliamo difendere né il gestore né gli ospiti della struttura. Siamo tutti dell’idea che la via sia quella dettata dalla Costituzione italiana con il rispetto dei diritti e doveri. Sappiamo e sosteniamo il rispetto della legge e che chi sbaglia debba pagare. Ma, trasferendo tutti i nuclei familiari si sta facendo pagare a settanta persone l’errore di due o tre ospiti e le esasperazioni di altri due o tre cittadini. Non lo riteniamo corretto”.

“Crediamo che spezzare i non facili rapporti creati dai tanti bambini che hanno iniziato il percorso scolastico, che è anche percorso di vita e relazioni, sia un errore determinante per la crescita e la formazione dei bambini stessi – concludono dal coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio – crediamo che interrompere il percorso di inserimento nel tessuto sociale dei tanti adulti frequentanti il quartiere, i negozi, le associazioni, i corsi di italiano, il volontariato, il lavoro, risultati ottenuti anche grazie ai documenti e quindi un percorso trasparente e onesto, possa essere motivo di sbandamento e perdita di stabilità. Di fatto cancellare un anno di lavoro costante che sta oggi offrendo i frutti di tanta fatica dei tanti attori in gioco”.

Le associazioni chiedono alla prefetta un incontro: “Le chiediamo di ripensare all’idea di trasferire queste persone che giorno dopo giorno hanno saputo trovare un posto nella società e nel quotidiano di tanti abitanti del quartiere, le chiediamo di non valutare e decidere frettolosamente ma di ascoltare tutte le voci che formano il pensare comune”.

Sulla questione è intervenuto anche il M5S. “L’ostello della gioventù perderà la propria funzione sociale? Sembra sia così grazie all’incapacità dell’amministrazione Bucci, colpevole di aver giocato con il destino dei più fragili, dai minori non accompagnati ai profughi. E colpevole di aver preteso che una struttura adibita all’accoglienza potesse convivere con un asilo, inserendolo nello stesso contesto. Oggi, scopriamo che, a causa di alcune problematiche interne al centro segnalate da un gruppo di genitori, l’amministrazione intende trasferire in toto i profughi. Per colpa di pochi, pagano tutti. Bambini compresi”.

Così il coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano con il capogruppo in consiglio comunale Fabio Ceraudo, che poi aggiungono: “Il sindaco e il suo vice si rendono conto? Sanno quante famiglie e soprattutto quanti bambini vivono nell’ostello e si sono integrati? Sanno quanti hanno trovato lavoro e quanti si sono inseriti a scuola? Spostarli in blocco come se fossero pacchi è inaccettabile e per questo abbiamo chiesto in municipio e in Comune un sopralluogo urgente e una commissione apposita, Bucci non si sottragga al confronto politico e dimostri di essere il sindaco di tutti, soprattutto degli ultimi che cercano di riscattarsi”.

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