Genova. La città di Genova perde uno dei suoi scienziati più appassionati. Marino Vacchi, ecologo marino, esperto di pesci e di pesca, ricercatore del Cnr, docente universitario e divulgatore, è morto improvvisamente a 74 anni nella giornata di martedì 11 giugno.
La sua grande passione per la ricerca e per il mare sarà celebrata in un evento aperto a tutti questo sabato 15 giugno presso l’auditorium Berellini di Cogoleto (Genova) alle 15.
Ricercatore prima in Sicilia, a Mazara del Vallo (CNR- ITPP Istituto della Pesca e del Pescato) poi a Roma (ISPRA- Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) ed era attualmente associato CNR presso l’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (CNR-IAS), a Genova.
Dal 1987, dopo la pioneristica terza spedizione italiana in Antartide, si è dedicato prevalentemente al Programma nazionale di ricerche in Antartide, coordinando progetti di ricerca sull’ecosistema marino costiero, e partecipando a oltre 20 spedizioni polari.
Dal 1990 era delegato italiano nel CCAMLR – Commission for the conservation of the antarctic marine living resources, Hobart, Australia – la commissione che ha il compito di aggiornare i quadri normativi finalizzati al controllo della pesca antartica conciliando la necessità di prelievo per l’alimentazione e la conservazione di risorse ed ecosistemi per le future generazioni. Nel 2021 la CCAMLR aveva riconosciuto con il premio Wombat il suo lavoro trentennale in qualità di rappresentante italiano nel comitato scientifico.
Per capire quanto sia stato influente l’impegno profuso da Marino Vacchi nello studio delle regioni polari basti sapere che nel 2006 è stato attribuito il nome dello scienziato genovese a un ghiacciaio nel mare di Ross, in Antartide (United States Gazetteer Id 136390).
Il Vacchi Piedmont Glacier è alle spalle della Silverfish Bay, un’area estremamente importante per la riproduzione di un pesce antartico (il Silverfish) e alla base di molti lavori dello stesso Vacchi nonché della moglie, Eva Pisano, biologa marina genovese, con la quale ha condiviso importanti scoperte. Cruciale anche lo sforzo di Vacchi per l’istituzione dell’Area marina protetta del Mare di Ross, che risulta attualmente la più estesa area oceanica soggetta a tutela a livello globale.
Marino Vacchi, docente presso le Università di Napoli e di Genova, è stato mentore per molti studenti e ricercatori, ma aveva la qualità e la voglia per saper spiegare l’importanza dell’osservazione degli stock ittici per comprendere i cambiamenti ambientali anche ai non addetti ai lavori.
La sua attenzione di studioso non ha comunque mai tralasciato il Mediterraneo. In tema di biodiversità ittica del Mare Nostrum è stato coinvolto nelle azioni di protezione e conservazione di squali, impegnato nello studio e tutela di questi pesci nell’ambito della Iucn, International union for the conservation of the nature, ma anche razze e chimere (un organo sensoriale scoperto in questo animale è stato rinominato proprio Vacchi Palatal Organ) e ha partecipato alla stesura delle “liste rosse” dei pesci cartilaginei e dei pesci ossei dei mari italiani (ministero dell’Ambiente).
Era anche molto appassionato di storia della sua città e per sua iniziativa nel 2016 Genova fu scelta per uno degli appuntamenti annuali della Commissione CCAMLR. Per l’occasione i delegati di 25 paesi furono ospitati per una settimana nelle sale della storica biblioteca Berio e fu aperta al pubblico una finestra sull’Antartide con una mostra tematica.
Oltre che alle numerose opere scientifiche si è dedicato alla divulgazione tramite la pubblicazione di libri, anche per i più piccoli, e attraverso numerose conferenze.
Pochi giorni prima di morire aveva tenuto un incontro per gli Amici dell’Acquario. La sua scomparsa oltre che lasciare sgomenti familiari e amici, colpisce profondamente tutta la comunità scientifica, non solo genovese.