Genova. Sono saliti a 165 i migranti salvati dalla Geo Barents nel Mediterraneo venerdì. La nave di Medici Senza Frontiere sta facendo rotta su Genova, il porto che le è stato assegnato al posto di Civitavecchia, e dovrebbe arrivare martedì mattina.
Un viaggio lungo e difficile che arriva dopo una giornata in cui l’equipaggio ha effettuato ben tre operazioni di salvataggio, una delle quali culminata con il ritrovamento di undici corpi senza vita a circa 38 miglia nautiche a nord di Jansour (Tripoli)
“Nel pomeriggio di venerdì la Geo Barents ha ricevuto un alert dalla Sea Bird di Sea-Watch, il cui equipaggio ha individuato alcuni corpi galleggiare in mezzo al mare – hanno spiegato venerdì sera – Quando siamo arrivati sulla scena abbiamo avviato le operazioni di ricerca. Nel frattempo abbiamo individuato dal ponte una barca con 20 persone a bordo che siamo riusciti a salvare. Stiamo adesso navigando verso il porto di Genova, e dobbiamo percorrere oltre 650 miglia nautiche con 165 persone a bordo”.
“È stata una notte molto lunga, abbiamo effettuato due soccorsi – ha detto Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere – Due le imbarcazioni, una di vetro-resina e l’altra un gommone, la prima con 37 persone a bordo la seconda con 109. Mentre stavamo procedendo verso nord con il porto di Civitavecchia confermato, due ore dopo ci è arrivata una comunicazione del cambiamento del porto a Genova. Visto che la SeaWatch in navigazione aveva avvistato i corpi in galleggiamento, la guardia costiera italiana ci ha permesso di andare a recuperarli. Abbiamo impiegato 4 ore per raggiungere il luogo e per recuperare 11 salme, a bordo della Geo Barents insieme alle 165 persone che sono in salvo sotto la cura del nostro team medico. Le salme sono una chiara conseguenza delle politiche e della gestione sanguinaria del flusso migratorio, si lasciano morire le persone in mare”.